QUASAR #27-29

CAPITAN MARVEL #10-11

 

DI DEI E D’ALTRO

 

 

Introduzione

Eccoci arrivati al punto di svolta delle due serie, che in via del tutto eccezionale saranno fuse per formare un’unica saga cosmica. Per Quasar, “Di Dei e D’altro” rappresenta la fine della Fase Uno, dopo la quale ricomincerà virtualmente da zero. Per Capitan Marvel, invece, è il gran finale di una storia iniziata con il numero 4, e che ha visto Frost come nemico numero uno.

Se non conoscete minimamente Quasar e il suo mondo…nessun problema, perché saranno i personaggi stessi ad introdursi a mano a mano che la storia procede; oltretutto, il primo numero di questa Ultimate Edition segna la prima apparizione di un nuovo membro del cast, l’affascinante Nuvola.

Stesso discorso per chi non fosse familiare con Capitan Marvel, o con i piani di Frost.

Detto questo, non vi resta altro che continuare a leggere e sperare di sopravvivere !

 

 

 

QUASAR #27

 

 

ES

 

In my mind I must overcome the need to define
the solitary silence of a faceless crime

(Puretone, “Addicted to bass”)

 

 

Riassunto

Recatisi a Los Angeles per ritrovare Molecola, Quasar e Makkari si sono imbattuti in uno strano virus senziente che ha eluso ogni loro tentativo di indagine. Identificando con l’aiuto di Epoch un collegamento con un lontano pianeta, si sono recati là per indagare…solo per scoprire che non si trattava di un pianeta, ma di una parte del cadavere di Eon, “coltivato” in qualche modo dai Celestiali. Dopo aver liberato gli Uni-Cervelli intrappolati là ed aver distrutto il pianeta, resta l’interrogativo su cosa stessero facendo i Celestiali e a quali conseguenze questo possa portare…

 

Owen Reece sta letteralmente camminando nel nulla. I suoi poteri creano attorno a lui un’atmosfera respirabile e la riciclano continuamente, regolano la pressione (o meglio, in questo caso, la creano) ed in generale provvedono alla sua sopravvivenza… a volte è utile controllare mentalmente tutte le molecole, o crearle in questo caso.

Davanti a lui una distesa di luce riflessa che si estende fino a dove l’occhio può arrivare. Ora l’aria creata dai suoi poteri si sta mescolando all’idrogeno e all’elio della nebulosa di cui ha appena toccato i confini. Questa parte della nebulosa è abbastanza densa da trasmettere i suoni, sebbene non con l’efficienza dell’atmosfera terrestre.

-Vengo dalla Terra. Desidero parlarti.

Nessuna risposta. La frase viene ripetuta con un tono di voce più alto, senza risposta.

-Non ho intenzione di farti del male ! Voglio solo farti una proposta…so che puoi capirmi !

Il gas si aggrega e si muove secondo curve prestabilite, generando onde sonore. La voce che risponde è indescrivibile.

-Se sei un essere fisico, come fai a sopravvivere nello spazio ?

-Hhmmm…controllando l’ambiente intorno a me con i miei poteri.

-Poteri ? Sei un super-eroe ?

-Beh…una volta avrei risposto subito di no, ma c’è chi lo pensa adesso, suppongo. Anche se devo ancora provarlo, ma penso… penso di potercela fare. Perché sai, io finora non…

-“Sì” era sufficiente.

-Oh. Scusa. Generalmente non blatero tanto, ma quando sono nervoso inizio a parlare continuamente ! Quando sono terrorizzato invece non dico una parola…

-Parlavi di una proposta…

-Oh sì, scusa. So che sembrerà assurdo ma…beh io sto parlando con una nebulosa senziente…Un’entità cosmica crede che tu possa…ehm…aiutarla a proteggere l’universo.

-Una parte di me ha incontrato entità cosmiche…non ho gradito particolarmente l’esperienza.

-Sì, Epoch mi ha detto…o meglio mi ha fatto dire dal suo segretario…questo tizio pazzesco con un occhio gigante al posto della testa…Insomma, so che non sei più come eri prima.

-Sembri notevolmente a disagio, da quanto ricordo dell’atteggiamento standard degli umani. Desideri che assuma una forma fisica umana ? Lo facevo spesso, un tempo.

-Penso che mi faciliteresti molto le cose.

Tirò uno strano vento, mentre i gas si addensavano in una forma dai chiari tratti femminili. I sensi di Molecola avvertirono un mutamento a livello molecolare estremamente rapido.

Entro trenta secondi, in mezzo al vuoto c’era una ragazza sui vent’anni, bionda. E completamente nuda.

Molecola voltò lo sguardo, imbarazzatissimo, e balbettò qualcosa di incomprensibile.

-Questa forma ti turba forse più della precedente ?

-Cosa ? No…è solo che…

-Se ti può facilitare le cose, in passato ho assunto anche una forma maschile simile.

-No ! Non è questo il problema…insomma, non potresti crearti anche dei vestiti ?

-Ora ricordo…per la tua specie è disdicevole mostrare certe parti del corpo. Rimedierò…ricordo la soluzione che adottavo.

Le sue mani si mossero delicatamente lasciando fuoriuscire due nuvolette bianche. Una di esse le circondò il bacino e l’altra le coprì il seno.

-Meglio ?

-Decisamente. Ora vogliamo parlare della proposta…ehm…come posso chiamarti ?

-Ero conosciuta come Nuvola, tra i terrestri.

 

La Zona Quantica. La struttura costruita recentemente da Quasar come base per la difesa dell’Universo…più precisamente, la sala centrale.

-Come ti sembra ?

-Spettacolare, Quaze…ma non vorrei passarci troppo tempo, se capisci cosa intendo.

Una cupola di almeno venti metri di diametro sormontava una stanza occupata quasi esclusivamente da un lungo tavolo rettangolare con una quindicina di sedie.

-Allora, questo sarebbe il Tavolo delle Riunioni ?

-Non siamo alla Base dei Vendicatori, Makkari. Ho costruito questa struttura per tenerci eventuali prigionieri o armi o qualunque altra cosa non vogliamo faccia troppi casini.

-L’idea di portare qui gli Uni-Cervelli rapiti dai Celestiali prima di riportarli alle loro case è stata geniale, Q-Z. Ma che ce ne facciamo di tutto il resto dello spazio ? O più precisamente…a che diavolo serve questa stanza !?

-Non so…credevo potesse servire. Sai…per fare piani e cose del genere. Vedi quella sfera al centro del tavolo ? Epoch può collegarsi da lì e parlare.

-Hmm…

-Che c’è ?

-Quasar, come Protettore dell’Universo saprai anche il fatto tuo, ma come arredatore fai semplicemente schifo.

-Scommetto che hai anche incontrato i più grandi decoratori d’interni della storia umana…

-Ma non ti costa una quantità spropositata di energia e concentrazione, una struttura come questa ?

-Non cambiare argomento. Comunque la risposta è no…questa è energia quantica presa dalla Zona stessa…non ho fatto altro che cambiarne la struttura, da energia semplice a solida. Ma non sarebbe stato un problema neanche all’esterno…se non è stato un problema creare tutte quelle stazioni di ricevimento nell’universo, che vuoi che sia una base come questa ?

-Capisco. Però tutto questo giallo mi darà alla testa.

-Mi spiace…ho già reso il tutto più scuro dei miei soliti costrutti, ma il colore naturale dell’energia quantica è il giallo. E qui c’è energia quantica all’infinito, in tutte le direzioni !

-Potresti farlo rotondo.

-Cosa ?

-Il tavolo. Come la Tavola Rotonda…sarà banale, ma è un classico. E anche più pratico.

-Okay – bastò un leggero movimento di mano per far scomparire il tavolo e farne apparire uno rotondo.

-Ora puoi mettere anche delle finestre ?

-Certo. Ma sarebbero finestre che danno su una distesa di giallo.

-Niente finestre. Allora, come battezziamo questo posto ? Il Presidio dei Protettori ? La Base Quantica ? Il…

-Non ci serve nessun nome…è solo un posto dove mettere le cose.

-Il Ripostiglio Quantico ?

-E’ troppo pretendere che tu sia serio per un secondo ?

-Vuoi che sia serio ? E va bene, una domanda seria. A che ci serve questo posto, se solo tu puoi entrarci ?

-Ti avevo anticipato. Sto studiando un sistema per fare entrare anche gli altri nella Zona Quantica…ma ci vorrà tempo, mi sa.

-“Gli altri”…finora siamo solo tu, io e Molecola. A proposito, dov’è adesso il nostro gioviale amico ex-criminale ?

-Sta reclutando un altro Protettore per conto di Epoch.

-Chi ?

-Non ne ho idea…Mr.S ha fatto il misterioso. E di notizie di Epoch neanche a parlarne.

-Inizio a capire perché ti sembra strana, ultimamente.

-Da una parte non mi dispiace…voglio dire, per mesi ho avuto solo lei come unica compagnia…ma ultimamente è cambiata. E’ diventata…arrogante.

-Epoch è un’entità cosmica potenzialmente onnipotente e pressoché onnisciente, incaricata di proteggere la vita dell’universo. Credo abbia i suoi buoni motivi per essere arrogante, no ?

-Hmm…due segnali dalle stazioni di ricezione. Qualcuno mi ha contattato nella Galassia di Andromeda. Farò un salto…tu intanto torna sulla Terra, c’era un segnale anche da lì.

-Peccato che Molecola si stia perdendo tutto il divertimento…

 

-La sua proposta non mi interessa, mr. Reece. Può tornare sul suo pianeta.

-Per quale motivo, scusa ?

-Non ho interesse a proteggere il resto dell’universo.

-E cosa…ti interessa ? – “sono cambiato” pensò Molecola “una volta non avrei aspettato un secondo per filarmela. Ma accidenti…se voglio che gli altri si fidino e mi diano una possibilità dovrò pur fare qualcosa di utile…”

-Sono una massa protostellare di gas ionizzato di 70 miliardi di chilometri, mr. Reece. Tutto ciò che mi interessa è condensare la mia massa e trasformarmi in una stella.

-Ci vorranno migliaia…milioni di anni !

-Probabile.

-Nuvola, Epoch mi ha detto che una volta eri con i Difensori…sei un’eroina ! Dovresti…

-Una parte di me era Nuvola, sì. Ma era prima…della fusione.

-Una stella nelle tue vicinanze è esplosa, destabilizzando un’altra nebulosa. Per forza di gravità vi siete fusi, ed ora sei un essere diverso.

-Ci dev’essere qualcosa di particolare in questa zona dell’universo. La Galassia Nera non è molto lontana, in termini astronomici…una nebulosa oscura molto estesa e misteriosa. La nebulosa che si è fusa con me non era ancora senziente, ma stava sviluppando una coscienza di sé. L’evento è stato parecchio traumatico…sono letteralmente un corpo astronomico diverso da quello che ero prima. Voglio concentrarmi su me stessa, ora.

-Nuvola…capisco quello che stai passando, in un certo senso. Anche io ho passato momenti difficili…soprattutto dopo l’incidente che mi ha dato i poteri. Non ero molto a posto neanche prima, ora lo so…Quando Marsha mi ha lasciato, per esempio, mi sentivo distrutto. Ma l’ho superato, ed ho capito che la vita va avanti…e che continuando a vivere si possono risolvere i problemi molto più facilmente che non concentrandosi incessantemente su di essi.

-Quindi…dovrei impegnarmi in altre attività, lasciando che siano gli eventi contingenti a farmi comprendere la mia nuova situazione ?

-Esattamente. E da quel che ho visto…credimi, non c’è niente che ti tenga occupato quanto proteggere l’universo. Allora, che ne dici ? Dimostriamo a questi super-eroi come ce la sappiamo cavare ?

 

“Quasar doveva proprio avere fretta di andare su Andromeda, se non ha visto chi lo chiamava” pensò Makkari, mentre controllava il complesso bracciale giallo che portava al polso sinistro. L’aveva creato Quasar per tenersi in contatto e controllare le comunicazioni…seguendo le istruzioni di Makkari stesso, genio della meccanica a tempo perso.

Il segnale era stato ricevuto dalla boa di segnalazione messa in orbita intorno alla Terra, ma proveniva da un luogo ben noto: Oshkosh, Wisconsin. Il paese natale di Quasar. Più precisamente il segnale era stato lanciato dalla madre di Quasar, Lisa Vaughn.

Makkari si fermò davanti a casa sua e stava per bussare, sperando che i vicini non dicessero niente di un uomo in costume rosso che appare all’improvviso. Poi si ricordò che tempo prima Quasar aveva deciso di non tenere più segreta la sua identità, quindi forse non era poi così importante. Makkari bussò alla porta, e dopo pochi minuti una donna di mezz’età gli aprì.

-Oh, salve. Deve averti mandato mio figlio.

-C’è qualche emergenza, signora Vaughn ?

-Mi chiami pure Lisa, signor…Makkari, giusto ? Wendell mi ha parlato di lei. Non c’è nessuna emergenza qui, ma…forse è meglio parlarne dentro.

Makkari si accomodò in salotto, dando una veloce occhiata all’arredamento. Sì, Quasar aveva preso dalla madre.

-Posso offrirle qualcosa ?

-Grazie, ma non ho bisogno di mangiare o di bere…anche se ogni tanto mi piace farlo. Come ha fatto a contattarci, Lisa ?

-Wendell mi aveva dato un segnalatore quando avevo il cancro. [1] Deve essersi dimenticato di disattivarlo.

-O forse voleva che restaste in contatto.

-Non voglio farle perdere tempo, Makkari…

-A dire la verità di tempo ne ho parecchio, ma suppongo sia urgente. Di che si tratta ?

-Di mia figlia, Gayle. E’ scomparsa da tre giorni.

-Mi perdoni Lisa, ma non mi sembra esattamente un lavoro da Protettore dell’Universo…

-Me ne rendo conto. La polizia ormai si è convinta che sia scappata di casa, ma conosco mia figlia…le deve essere successo qualcosa.

-E visto che Wendell è un super-eroe, lei teme che un qualche supercriminale l’abbia rapita.

-O peggio.

-Capisco. Beh visto che suo figlio è occupato al momento, posso provare io a ritrovarla…

Schizzò fuori dalla stanza e vi rientrò dopo neanche due secondi.

-Niente da fare. Ho setacciato tutta la città da cima a fondo…niente. I poteri di Quaze in effetti potrebbero essere utili, se il caso è di portata più ampia… lo informerò – premette un pulsante sul bracciale – Quaze, mi senti ? Dove sei ?

Una voce leggermente disturbata rispose:

-C’è stata una catastrofe naturale su un pianeta, qui…ho messo in salvo i nativi ed arginato la lava come meglio potevo. Credo di aver finito…ti serve una mano, sulla Terra ?

-Forse no, ma è meglio che tu venga…è una questione che ti riguarda.

-Sarò lì entro un quarto d’ora.

 

Dopo una veloce spiegazione e dopo aver rassicurato la madre, Quasar e Makkari volarono a qualche migliaio di metri sopra Oshkosh.

-Quaze…scusa la domanda, ma pensi che tua sorella sia davvero scappata di casa ?

-Chissà ? Con Gayle, tutto è possibile. Ma per tre giorni…non mi sembra da lei.

-Che stai facendo ora ?

-Ho memorizzato nelle Bande Quantiche la struttura genetica di Gayle, e cerco di rintracciarla.

-Whoa…

-Generalmente non sarei in grado di fare una cosa del genere…il mio campo è l’energia, non la genetica. Ma ho dei dati estremamente dettagliati, e non è impossibile.

-Non intendevo questo. Hai analizzato la struttura genetica di tua sorella !? Non ti sembra un po’…ecco…uhm…strano ?

-E’ un mondo strano, Makkari. A volte servono precauzioni strane.

-Non parli molto di tua sorella.

-Ci siamo un po’ persi di vista negli anni…prima il divorzio dei miei, poi il mio addestramento allo SHIELD e la carriera da super-eroe…preferisco non pensare troppo a quello che mi lascio alle spalle.

-Che tipo è tua sorella ?

-Il tipo che non ama prendersi troppo sul serio.

-L’esatto contrario di te.

-Non sei spiritoso.

-E’ carina ?

-Mak !

-E’ colpa mia se mi tieni sempre impegnato e non mi presenti mai nessuna ?

 

-In cosa consisterebbe esattamente questo compito di Protettori dell’Universo ?

-A dire la verità non ne ho proprio idea. Per essere precisi l’unico Protettore dell’Universo è Quasar…noi siamo i suoi aiutanti, in un certo senso. Anche io sono nuovo nel giro, quindi non so bene quali siano i nostri compiti.

-Allora perché hai accettato di farne parte ?

-Perché non mi restava altro.

-Io non ho altro che me stessa. Ho impiegato migliaia di anni per diventare senziente…in entrambe le mie parti…Non credi che l’interazione con gli esseri umani possa diminuire questa consapevolezza ?

-Bella domanda…dovresti chiederlo ad un esperto…uno psichiatra, o un filosofo…io sono solo un ex-scienziato.

-Suppongo che essere una Protettrice non sia particolarmente diverso dall’essere una super-eroina.

-Credo di no. Quasar è un super-eroe, in fin dei conti.

Nuvola assunse una postura ufficiale, quasi come se si mettesse sull’attenti.

-Ho deciso di accettare la sua offerta, mr. Reece…ho intenzione di unirmi a voi.

-Bene ! Ora non ci resta che andare. Ah…puoi separarti da…tutto questo ? – indicò genericamente la nebulosa.

-Sì, posso…anche se la mia coscienza seguirebbe questo corpo. Sarei poco…efficace.

-Questo è un bel problema. Non puoi andare in giro come una nuvola di dimensioni astronomiche.

-Ora ho il completo controllo sulla mia struttura. Mr.Reece, i suoi poteri sono in grado di proteggerla da un collasso gravitazionale ?

-Non ci ho mai provato.

-Allora stia indietro, la prego.

Molecola levitò il più lontano possibile, mentre Nuvola apriva le braccia ed iniziava ad assorbire il resto della nebulosa. Ad un osservatore esterno, sarebbe sembrato come se un buco nero si fosse materializzato all’improvviso all’interno della nebulosa. Ci volle quasi un’ora perché tutto il materiale si condensasse in un unico punto, ma quando tutto fu finito nelle vicinanze non restò che il corpo della ragazza, che volò verso Molecola. Non potevano parlare senza gas a trasmettere i suoni…ma lei stava sorridendo. Molecola premette un paio di pulsanti sul bracciale dorato che portava al polso…

 

Oshkosh, Wisconsin. Le ricerche continuavano da un paio d’ore…

-Quaze, perché stiamo qui ad analizzare tracce genetiche quando posso percorrere tutto il paese in poche ore ?

-A meno che tu non riesca ad andare alla velocità della luce, è praticamente impossibile setacciare tutto il paese. E’ grande. E poi non è detto che sia alla luce del sole.

-Credi che qualche tuo nemico l’abbia rapita ?

-Non mi viene in mente nessuno che possa farlo…e poi sono stato lontano dalla Terra per mesi, sarebbe un po’ strana come vendetta non trovi ?

-Sarà…ehi, perché non chiedi ad Epoch di…

-Con il carattere che si ritrova ultimamente ? Dovrei sorbirmi una ramanzina sulle responsabilità di un Protettore dell’Universo e credimi, mi tormento già abbastanza da solo con queste cose.

-Potresti chiedere ai Vendicatori o ai Fantastici Quattro…

-…di ritrovare mia sorella che è finita chissà dove ? Andiamo Mak, un po’ di pazienza. Hai più di quattromila anni, riuscirai ad aspettare qualche minuto !

-Sono un Eterno, ma sai come mi annoio facilmente.

-Trovata !

-Era ora ! Dove ?

-C’è una chiara scia che porta dritta a New York.

-Perdonami ma…in che senso ?

-Ho individuato la traccia genetica che cercavo, che persiste in linea retta fino a New York.

-Mi stupisci, Marvel Man ! Non sapevo potessi fare una cosa del genere.

-Qualcuno deve aver tarato la scia sulla frequenza che uso in questi casi. Considerando che ho usato solo un paio di volte questo tipo di indagine, di cui solo una sulla Terra…la cosa è senz’altro voluta, e non è il caso di sottovalutare un tipo del genere.

-Il che significa che qualcuno ha rapito tua sorella.

-Prossima fermata New York !

-A chi arriva primo ?

-Non siamo un po’ troppo vecchi per certe cose ?

-E allora ? Al via !

 

Cieli di New York. Makkari fluttua a mezz’aria, in posa come se stesse mettendo i piedi su una scrivania immaginaria.

-Sei in ritardo !

-Spiritoso.

-Allora, questa traccia genetica ?

-Ci siamo quasi sopra…ecco, quel grattacielo.

-Secondo me dovresti prenderti una casa qui…tanto ci torniamo regolarmente !

-Non è una cattiva idea…sono stanco di dormire in bozzoli quantici e nella struttura. Mak, ti rendi conto che mia sorella è stata rapita e che è in pericolo di vita, e che io sto qui a fare battute e a perder tempo ?

-Ed oggi non hai ancora nominato nessuna minaccia cosmica che ci pende sulle teste ! Chi sei tu e che ne hai fatto di Quasar ?

-Più che altro vorrei sapere che ne ho fatto di Wendell Vaughn…ma ora basta chiacchiere !

 

Si avvicinarono all’attico, ed osservarono dal vetro panoramico.

-Chiunque sia si tratta bene.

-La traccia porta soltanto qui…è una trappola, ovviamente. Ma non abbiamo scelta…dobbiamo entrare.

Un costrutto quantico tagliò il vetro con una precisione da fare invidia al miglior ladro del mondo..

-Se abbiamo sbagliato indirizzo mi scuserò più tardi.

-C’è qualcosa di strano in questo posto…come un deja-vu…sento un’intelligenza molto estesa, ma non la percepisco.

-Non capisco.

-Neanche io. Ma c’era qualcosa qui, e forse è ancora vicina…si è solo spostata.

-La porta si sta aprendo !

-Vi stavo aspettando, signori – disse un uomo sulla trentina in giacca e cravatta nere. Sorrideva – se volete seguirmi…

Quasar e Makkari si scambiarono un’occhiata perplessa e lo seguirono.

-Mi scusi, signore – chiese Quasar mettendogli una mano sulla spalla – chi è lei ?

-Mi chiamo Frost. Sono stato io a rapire sua sorella – il sorriso si ampliò.

Due manette di forza quantica gli imprigionarono all’istante le mani, il corridoio fu chiuso da due campi di forza dello stesso tipo di energia e Quasar prese Frost per la camicia.

-Perché ? Cosa le hai fatto ?

Frost si tolse le manette con estrema calma.

-Volevo portarti qui. Tua sorella sta bene, ed è in questo edificio. Se ci tieni a lei…ed indubbiamente è così…non tentare trucchi strani.

-Chi sei ?

-Te l’ho già detto, mi chiamo Frost. Sono un…imprenditore, in un certo senso.

-Come hai fatto a toglierti quelle manette ?

-I tuoi poteri quantici non hanno il minimo effetto su di me, Quasar. E neanche le sue capacità da Eterno, signor Makkari.

-Come fai a conoscerci ? Cosa vuoi da me ?

-Quante domande, e così poco tempo. Vi conosco perché ho letto la vostra mente, e sto decidendo se ucciderla o meno, mister Quasar.

 

Si incamminò di nuovo, passando attraverso il campo come se non ci fosse.

-Che cosa vuol dire ? Rispondi, Frost !

-Prego, entrate in questa stanza – aprì una porta con fare galante, ma il solito sorriso sadico sulla bocca.

Una volta entrati, Quasar e Makkari videro una ragazza mora appesa al muro ai polsi e alle caviglie; il muro sembrava aver mutato forma per trattenerla. Era svenuta.

-Gayle ! Cosa le hai fatto, Frost !?

-Ho usato le mie conoscenze all’A.I.M per rapirla e portarla qui, creando una traccia che ti facesse arrivare qui. Ora sta dormendo… sta dormendo da giorni, a dire il vero. Tua sorella è proprio carina sai ? Un po’ acerba forse, ma…

-Piantala di prendermi in giro e dimmi cosa è successo, oppure…

-Oppure ? Andiamo, questa voglio proprio sentirla…

-Oppure ti pentirai di avermi provocato.

-Una minaccia. Che originalità.

Quasar sferrò un pugno, ma Frost lo bloccò all’istante con la mano. Iniziò a stringere, e le ossa di Quasar iniziavano a risentirne. Makkari corse verso di lui più veloce dell’occhio umano, ma gli occhi di Frost brillarono di luce viola e Makkari si bloccò a mezz’aria.

-Ora che abbiamo finito le presentazioni, è il caso di contrattare. D’accordo ?

-Tu…non…

Frost strinse di più il pugno, e Quasar iniziò ad urlare di dolore. Poi lasciò la mano.

-Lo prendo come un sì.

 

-Posso uccidere tua sorella in migliaia di modi che non immagini neanche, Quasar. Posso ridurre in atomi il tuo amico e torturare la tua mente finché non sarai più in grado di premere un interruttore. Quindi non provare nemmeno a pensare di fare qualcosa.

-Non riesco ad usare le Bande Quantiche…né a muovermi…

-Ho un dono, Quasar. Beh non proprio un dono…me lo sono guadagnato. Ho la conoscenza assoluta. Sei familiare con il concetto, no ? Conosco ogni cosa. Posso dirti chi era il tuo compagno di banco in prima elementare, se mi va. Oltre alla conoscenza ho anche altri doni, però…non pensare neanche che io te li riveli. Tanto tra non molto ti ucciderò, probabilmente.

-Vuoi smetterla di blaterare ed arrivare al punto ?

-Ma certo. Scusa la mia mancanza di ospitalità, ma l’unica persona con cui parlo da qualche tempo non ha la minima idea di cosa sia una battuta…inoltre, mi è rimasta poca pazienza.

-Quaze, conosci questo tizio ?

-La conversazione è tra me ed il signor Vaughn, se non le dispiace – schioccò le dita e Makkari cadde a peso morto. Quasar continuava a non potersi muovere.

-Non preoccuparti, è ancora vivo…è solo incosciente. Cosa stavo dicendo ? Ah sì…Vedi neanche la conoscenza assoluta è sufficiente, quando si fanno piani ambiziosi. Ed io ne ho parecchi in atto, in questo momento.

-Per fare cosa ?

-Voglio altro potere…molto, molto di più. Vedi, le mie visioni mi hanno guidato verso Capitan Marvel, ed ho speso davvero un sacco di energie per quel piano. Anche tenere qui te non è uno scherzo…quei gingilli che hai ai polsi sono una gran cosa, eh? Continuano a contrastarmi anche adesso. Per questo le voglio.

-Tutto questo casino per avere le Bande Quantiche ? Sei senza dubbio il nemico più pianificatore che abbia incontrato.

-Paragonato a Maelstrom, Thanos e Kronos ? Ne sono lusingato.

-Stai usando dei poteri magici, non è così ? Non ho controllo sulle tue energie, non c’è altra spiegazione.

-Poteri sovrannaturali, scientifici, metafisici, divini…c’è davvero una differenza, o sono solo molte facce della stessa, complessa medaglia ?

-Devo prenderlo come un sì ?

-Fai come ti pare. Ora togliti quelle Bande, da bravo…

-Non sei così bravo come pensi, nel leggere le menti. Le Bande Quantiche non possono essere rimosse fino alla mia morte.

-Allora ti ucciderò…mi basta fermare il tuo cuore. Sarà sufficiente.

-Solo chi ne è degno può usarle.

-A meno che non sia in grado di alterarle a suo piacimento.

Quasar deglutì. Era sicuro che Frost stesse bluffando…ma non del tutto.

-Se vuoi uccidermi, fallo. Piantala di temporeggiare, cosa vuoi dimostrare ? Di essere potente e temuto ?

-Non mi servono queste cose.

-Allora non cercarle ! Uccidimi pure, Frost…credi che le Bande Quantiche ti renderanno più potente ? Epoch avvertirà subito la mia morte, ed avviserà tutti i super-eroi del pianeta…dell’universo forse ! Non durerai un minuto, credimi.

-Epoch, eh ? Non sono ancora al suo livello. E la conosco molto poco. Forse sono stato avventato…dovrei permetterti la partecipazione alla prossima lotta, dopotutto.

-Di che parli ?

-Conoscenza assoluta. Del passato, del presente e del futuro, anche se il futuro è molto complesso da apprendere. Hhhmm… sai una cosa ? Ho perso abbastanza tempo. Vedi, gli avvenimenti futuri devono accadere secondo una scaletta molto precisa, o non avrò gli effetti che desidero. Credevo che la tua visita al cadavere di Eon bastasse, ma hai ancora qualcosina da fare.

-Cosa hai a che fare con i Celestiali ?

-Con loro nulla. Con ciò che sta per succedere, tutto. Non dovevo neanche cominciare, forse…sapevo come sarebbe andata a finire. Ma volevo cambiare il finale…non hai idea di quanto sia frustrante sapere ogni cosa !

-Dannazione, Frost ! Stiamo parlando a vanvera da troppo ! Che hai intenzione di fare ?

-Sono come il regista di uno spettacolo teatrale, Quasar. Il mondo è il mio palcoscenico, voi siete gli attori, e tutto ciò che voglio è incassare i soldi pagati dal pubblico. Diciamo che queste erano le prove.

-Cosa…stai facendo…adesso ?

-Entro nella tua mente e cancello questo incontro. Non te lo aspettavi, vero ? Dovevo tentare di ucciderti, di conquistare il mondo…qualunque cosa, eh ? Invece no. Lo spettacolo si chiude con un nulla di fatto, con tu che fai visita a tua madre e non ricordi niente della mia esistenza.

Frost schioccò le dita e la realtà non ebbe senso per un singolo istante. Era sufficiente per cancellare tutto.

 

Poche ore prima, ad Oshkosh, Quasar lasciava la sua vecchia casa, salutando la madre e la sorella mentre decollava.

-Un cent per i tuoi pensieri, Quaze.

-Non riesco a fare a meno di scacciare una strana sensazione…

-Anch’io, sai ? Mi sento il cervello intorpidito.

-Forse non è niente ma…non possiamo sottovalutare niente, nel nostro lavoro. Epoch, riesci a sentirmi ?

-Ti sento, Quasar – gli rispose l’entità.

-Finalmente riesco a trovarti ! Ep, ho un presentimento. Rilevi qualcosa di strano nel mio cervello o in quello di Makkari ?

-No, niente di anormale. C’è qualche problema ?

-Forse è solo stress.

-Molecola è alla base con la nuova Protettrice. Recatevi lì per incontrarla.

-Ok. Quasar, chiudo.

-Protettrice ? Le cose si fanno interessanti…

Pochi istanti dopo, nell’Eon-verso, Mr.S si avvicina ad Epoch.

[Epoch, tu hai percepito l’alterazione della realtà creata da Frost. Perché…]

-Purtroppo alcuni avvenimenti non possono essere rimandati, §§>§. Ho cose più importanti a cui pensare, in questo momento… torna ai compiti che ti ho assegnato.

[Come desideri] – “disse” empaticamente, mentre tornava alle sue mansioni.

{Stiamo arrivando ad un punto cruciale} pensò Mr.S {La mia missione inizierà presto. Spero soltanto di esserne all’altezza…}

 

Quella stessa sera, in quello stesso anonimo attico nello stesso anonimo grattacielo di New York. Frost entrò nella stanza dove il suo misterioso alleato dimorava da troppo tempo, ormai.

-Ti sono mancato ?

-E' stato pericoloso. E' difficile coprire l'uso dei tuoi poteri a questa portata. Non li controlli del tutto.

-Non ha importanza. E’ arrivato il momento di farti uscire dalla gabbia, amico mio.

-Finalmente avrò la mia vendetta, allora...l'interminabile attesa è finita.

-Sono stati solo pochi mesi…oh certo, dimenticavo. Non sei abituato a vedere il tempo su un pianeta, vero ?

-Sono stanco delle tue chiacchiere irrilevanti, Frost. Stanco di questa palla di fango, stanco di limitarmi. I Celestiali stanno per attaccarmi, e questa propaggine che mantengo sulla Terra sta iniziando a costare troppa energia.

-Andiamo, puoi farcela. Tra poco ti farò divorare Los Angeles, cosa vuoi di più ?

-La Terra.

-Beh, si può fare.

-Che cerchino pure di distruggermi...divorerò la Terra e ne farò un nuovo me stesso, e non potranno fare più niente. Sradicherò l'infestazione che opprime i miei potenziali fratelli planetari.

-Mi mancherà il caro vecchio pianeta azzurro…hai trovato la tua anima gemella infine, Ego ?

-Il tempo delle parole è finito. E' arrivato il momento di agire.

-Come controbattere ad un Pianeta Vivente ? Qua i tentacoli, socio !

 

Continua…

 

 

Note

Diamo il benvenuto a Nuvola, nuovo membro del cast regolare. Nel caso non la conosciate e ne vogliate sapere (o vedere) qualcosa di più date un’occhiata qui , ma sappiate che terrò conto delle sue precedenti apparizioni fino ad un certo punto…Sarà un personaggio praticamente nuovo, all’altezza delle sue origini “astronomiche”… non si limiterà di sicuro a trasformarsi in una nuvola !

Vi ricordo infine che l’apparizione di Frost è successiva al #8 di Villains.

 

 

 [1] in numeri inediti della serie americana di Quasar

 

 

QUASAR #28

 

Di Dei e d’altro

Parte 1: EGO

 

Il principio della saggezza

è chiamare le cose con il loro nome

 (proverbio cinese)

 

 

 

La Zona Quantica, dove Quasar ha recentemente costruito una base per il suo lavoro di Protettore dell’Universo.

Porta con sé il fido amico Makkari, Uomo Più Veloce della Terra nonché Eterno, attraverso un Salto Quantico.

Una volta entrato nella struttura, per prima cosa controlla gli Uni-Cervelli che sta “ospitando” in attesa di ritrovare le loro case; dopodiché si reca nella sala centrale, dove lo aspetta Molecola con la loro nuova compagna di squadra, nonché Mr. S, l’alieno segretario personale di Epoch.

-Piacere di fare la tua conoscenza, Quasar – dice la ragazza bionda, completamente nuda e coperta solo da nuvole bianche nei punti più…sensibili alla morale terrestre – Il mio nome è Nuvola.

Quasar si avvicina per stringerle la mano e ricambiare il saluto, ma è battuto in anticipo da Makkari che si piazza immediatamente di fianco a lei, una mano sulle spalle.

-Non credo che ci abbiano ancora presentati, mia cara. Il mio nome è Makkari, degli Eterni di Olympia. Dove l’hai scovata, Molecola ?

-Ai confini più esterni della galassia. A dire la verità è stata Epoch a trovarla.

-Mi rimangio tutto quello che ho detto sulla tua protetta, Quasar…la sua Coscienza Cosmica funziona alla perfezione. Da quale pianeta vieni, Nuvola ?

-Da nessuno. Sono una massa protostellare di gas ionizzato, Makkari degli Eterni di Olympia.

-Solo Makkari, per gli amici…

-Molecola non è stato particolarmente chiaro riguardo i termini del nostro lavoro come Protettori, Quasar. Speravo che tu potessi darmi delle spiegazioni.

-Vorrei tanto Nuvola, ma ho questo compito da anni ormai e devo ancora capire cosa debba fare esattamente un Protettore dell’Universo.

-“Nuvola” non è un po’ limitante come nome, per una nebulosa ? Potresti farti chiamare “Nebula”…

-Non credo sia la scelta migliore, Mak [1]. Dimmi, Nuvola…ecco…tu sei una nebulosa senziente, se ho capito bene…

-E’ esatto.

-Cosa sai fare ?

-In che senso ?

-Insomma, quali sono i tuoi poteri. Devo saperlo se ho bisogno di contare su di te in una battaglia.

-Prima della mia trasformazione ero solo in grado di trasformarmi in una nuvola e di emettere scariche elettriche molto limitate. Ora…suppongo non ci siano molti limiti a ciò che posso fare. Posso richiamare a piacimento il resto della mia massa dalla micro-dimensione che coesiste con questo corpo, e controllarla atomo per atomo.

-Hhhmmm…non è proprio il massimo come informazione, ma ci lavoreremo sopra. Mak, falle fare un giro della struttura. Mr. S, vorrei parlare con Epoch.

[E’ molto impegnata] “disse” l’alieno con un enorme occhio al posto della testa.

-Fammi parlare con lei, S.

[Chiederò il suo permesso] digitò qualcosa sull’apparecchio portatile che aveva sempre con se [Ha acconsentito.]

Al centro della stanza apparve un’immagine di Epoch, sospesa a mezz’aria. Dalla conformazione aliena del suo volto era impossibile dedurre un qualsiasi stato d’animo.

-C’è qualche problema, Quasar ?

-Vorrei farti alcune domande su Nuvola.

-Essa è perfettamente in grado di aiutarti nei tuoi compiti di Protettore dell’Universo, limitando la mia attenzione ai tuoi casi.

-Aspetta…stai dicendo che l’hai nominata mia alleata per non sprecare il tuo tempo con me !?

-La Coscienza Cosmica mi mostra chiaramente che è adatta.

-Lo sai che neanche la Coscienza Cosmica è infallibile, Eppy.

-Sai che preferisco essere chiamata Epoch, Quasar. Potrai metterla all’opera presto…sento qualcosa di strano nella città terrestre di Los Angeles.

-A proposito, volevo chiederti…- l’immagine scomparve improvvisamente – L’equivalente cosmico di sbattere il telefono in faccia, eh ? Ho idea che io ed Epoch dovremo farci una luuuunga chiacchierata, prima o poi…

 

-Quasar, mi è sembrato di sentire Epoch parlare di Los Angeles…- chiese timidamente Molecola.

-Sì, ma non è stata per niente chiara. Anche se immagino avrà a che fare con quel fenomeno su cui abbiamo investigato.

-Torniamo sulla Terra, quindi ?

-Sì. Mi chiedevo, Molecola…o preferisci che ti chiami per nome ?

-No…Molecola va benissimo, Quasar.

-Beh io sono Wendell, se preferissi un nome meno formale. Non sono abituato a fare il capo…imparerò strada facendo, spero. Senti…è da un po’ che mi chiedo se esiste un sistema per far andare e venire anche voi dalla Zona Quantica.

-Per me non c’è problema, sono diventato abbastanza esperto con i viaggi dimensionali. Ho anche programmato il bracciale per ricevere il radiofaro che hai installato nella struttura.per poterla rintracciare più facilmente. Credo che Nuvola sia in grado di fare lo stesso, con un po’ di pratica.

-Non ho avuto il tempo di dirtelo, Molecola, ma hai superato le mie aspettative.

-Cercherò di essere…all’altezza, allora…

-Sarà meglio andare a Los Angeles, adesso…mi dispiace per Makkari, ma dovrà rimandare la chiacchierata con Nuvola.

 

Los Angeles, California. Genis-Vell è in piedi sopra il tetto dell’appartamento di Rick Jones, e sta cercando di capire cosa non vada nella sua Coscienza Cosmica. Solo ieri è tornato da un viaggio che gli ha rivelato non solo l’origine delle Nega-Bande, ma anche la società degli Eterni Kree…cioè che si avvicina di più ad una eredità culturale per lui. Ormai agisce in questa città da diverso tempo, e crede di conoscerla bene. E’ facile, quando si ha un senso extra che ti rende pienamente consapevole di ciò che ti circonda. Ora però, Los Angeles è…strana. Non trova un termine migliore. E’ come se qualcosa riflettesse la sua Coscienza Cosmica, rimandando segnali normali.

-Trovato niente ? – gli chiede Rick Jones, l’uomo con cui è legato a livello molecolare, dalla Zona Negativa.

-Niente di specifico, no.

-Posso sapere cosa stai cercando, esattamente ? E’ da settimane che ti comporti in modo strano…continui a dire che qualcosa non va. Ha a che fare con Frost ?

-Ha detto di avere la “conoscenza assoluta”…e sappiamo che ha già aggirato a piacimento la Coscienza Cosmica. Finchè riguardava solo lui era una cosa di relativa importanza, ma adesso sta influenzando l’intera città. I suoi poteri stanno crescendo… per fortuna l’hanno fatto anche i miei.

-Frost è il classico nemico che gestisce tutto dietro le quinte, Marv. Vedrai, salterà fuori nello scontro finale, dopo che gli avrai fatto saltare tutti i piani che ha architettato.

-Rick, a volte credo che tu abbia troppa esperienza per il tuo stesso bene. Non solo non abbiamo sventato uno solo dei suoi piani, ma non siamo nemmeno riusciti a capire il nesso !

-Senti, è inutile continuare a concentrarsi se sai che non funziona. Direi che è ora di chiedere aiuto, non trovi ?

-Contro una minaccia che non conosco ? Senza prove ?

-Non sarebbe certo la prima volta.

-E chi hai intenzione di contattare ?

-Non so, magari il dottor Strange o…perché le Bande lampeggiano ?

-Qualcuno sta cercando di contattarmi.

Genis si alzò in volo, per essere abbastanza lontano dal palazzo, e poi partì a tutta velocità verso l’atmosfera superiore.

Là incontrò due persone che conosceva abbastanza bene, oltre a due sconosciuti: un uomo in costume rosso ed una donna seminuda coperta di nuvole.

-Avrei dovuto riconoscere la tua firma energetica, Quasar. Cosa vi porta qui ?

-Ci siamo imbattuti in uno strano fenomeno a Los Angeles, ma tu non c’eri. Abbiamo seguito quella che sembrava una falsa pista e siamo tornati per parlarne. Conosci già Molecola…questi sono Makkari degli Eterni e Nuvola.

-Non bastavano gli Eterni Kree…com’è che ultimamente incontri solo donne nude, Marv ?

-Siete…un gruppo ?

-Una specie. Diciamo che sono i miei assistenti. C’è un posto un po’ più comodo dove possiamo parlare ?

-L’appartamento di Rick è proprio qui sotto.

-Vedo già l’avviso di sfratto…

 

Il gruppo si fermò davanti all’appartamento; Genis iniziò ad aprire una finestra, ma Molecola notò qualcosa di diverso.

-Il buco nel muro non era diverso, l’ultima volta ? Che è successo ?

-L’hanno riparato e poi un Eterno Kree mi ci ha lanciato attraverso…lunga storia. [3]

“Eterno Kree ?” si domandò Makkari.

-Potrei sistemarlo…

-Ci penseremo dopo. E’ una cosa piuttosto urgente, Genis.

Il gruppo entrò attraverso il buco e si sistemò come poteva; Makkari curiosò per tutto il tempo tra i souvenir del mondo dei super-eroi di cui l’appartamento era pieno. Dopo una lunga e strana spiegazione…

-Vediamo se ho capito bene…Molecola ha scoperto una sorta di virus alieno in città, e seguendo la traccia siete arrivati ad una parte del cadavere di Eon, su cui dei Celestiali stavano facendo strani esperimenti ?

-In breve, sì.

-E neanche Epoch è riuscita a capire di cosa trattasse ? Questo spiega perché la mia Coscienza Cosmica limitata [2] non è servita a niente !!! Sono settimane ormai che cerco di venire a capo di questa strana sensazione. Ma se non ci riesce un essere praticamente onnisciente come Epoch, abbiamo poche speranze…

-Io so di cosa si tratta.

Era stata Nuvola a parlare; era  seduta a gambe incrociate sul divano, poco distante da Genis. Aveva cercato di non guardarla troppo, ma era stato un tentativo davvero patetico.

-Come ?

-Questa città è infestata da elementi che non si trovano in questa parte della Galassia, ma che io conosco bene.

-Pensi di poter rintracciare la fonte del segnale ?

-Quale segnale, Molecola ?

-Devo averlo tralasciato nel mio resoconto…qualcosa comanda quei “virus”, da oltre il pianeta.

-Non sono in…sintonia…con l’energia psichica. Se potessi avere accesso a quel tipo di…

-Rick, credi che sia possibile usare le Nega-Bande ? Potremmo mettere in pratica quello che ci hanno detto sul loro potenziale…

-Vorrei ricordarti che ci hanno anche detto che si azionano oltre una certa soglia. Se le emissioni sono impercettibili come sembra…

-Queste emissioni saranno anche minuscole, ma se ho ragione Frost sta usando qualcosa di molto simile. E dati gli effetti, deve essere diffuso su tutta la città…

-“Frost ?”- dissero all’unisono Quasar e Makkari, che poi si guardarono incuriositi.

-Lo conoscete, per caso ?

-Non ricordo…ma ho la netta sensazione di aver già sentito quel nome…

 

Nuvola si alzò in piedi e si avvicinò a Genis, che si mise comodo sulla sedia, a disagio. Lei gli prese le mani ed iniziò a guardare con grande interesse le Nega-Bande, accarezzandole.

-Non ho mai visto una conformazione molecolare simile…sono meravigliose…

-Ehm…grazie…

-Marv ? Ehi, Marv ! Guarda che la sua testa è più in alto di dove stai guardando tu !!! Marv ?

-Non sono io quello sposato.

-E’…è un male, essere sposati ? – chiese lei, come se conoscesse il termine ma non ne ricordasse il significato.

-A volte sì e a volte no, suppongo. Pensi…ehm…pensi che si possa intercettare questo…questo segnale ?

-Disse lui, cambiando argomento…

-Avevi ragione…siamo in qualche modo immersi in un campo psionico di grande potenza.

-Marv, non ti è sembrato di sentire una chiave girare nella porta ?

La porta in effetti si aprì, e dopo qualche secondo nella stanza arrivò Marlo, la moglie di Rick. Una delle pochissime mogli che non si sorprende quando si trova in salotto tre super-eroi, un ex super-criminale ed una donna praticamente nuda.

 

Quasar, Makkari e Molecola accennano un brevissimo “Salve”, quasi comico data la situazione.

Genis si alza in piedi di scatto, facendo cadere a terra Nuvola. Per fortuna il suo volto è coperto da un campo stellato, o Marlo scoprirebbe che anche i Kree arrossiscono.

-Ehm…ciao Marlo…questi sono Quasar, Makkari, Molecola e questa…questa è Nuvola.

-Scusate…dovrei parlare un attimo con Capitan Marvel, e vi lascio al vostro lavoro – si avvicinò all’eroe e, poco eroicamente, lo prese per un orecchio e lo portò nell’altra stanza. Gli altri cercavano di far finta di niente, mentre Nuvola era molto confusa.

Dopo qualche veloce ramanzina sul provarci con una ragazzina mezza nuda mentre Rick sta guardando, il gruppo uscì dall’appartamento per salire sul tetto.

Un lavoro di squadra tra Makkari e Nuvola raccolse tutta l’energia psionica accumulabile nelle Nega-Bande. Senza successo.

-Niente da fare…bisogna superare una certa soglia perché le Bande possano gestire un particolare tipo di energia, e a quanto pare non lo stiamo facendo.

-Non è necessario – spiegò Nuvola – ho trovato una debolissima traccia.

-Così all’improvviso ? Dopo tutta questa ricerca ? Un po’ forzata come coincidenza – notò Quasar.

-Se ci vogliono in trappola, che facciano pure. Ne ho abbastanza di questa attesa !!!

-Anche io. La traccia porta da qualche parte, Nuvola ?

-Sì, non molto lontano dal luogo in cui sono nata.

-Allora partiamo subito. Makkari, Molecola, voi restate qui.

-Come sarebbe a dire !? – protestò l’Eterno.

-C’è una potenziale minaccia, abbastanza in gamba da aggirare le nostre indagini per settimane. Non voglio che Los Angeles resti senza una protezione. I Vendicatori della Costa Ovest sono fuori in missione…ho controllato mentre venivamo.

-Puoi lasciar qui Capitan Marvel.

-Molecola è stato il primo a trovare quel…beh, qualunque cosa sia…e tu sei immune, a quanto sembra. E sei più efficiente sulla Terra che nello spazio.

-Ma io non…

-Non voglio ordinartelo, Mak, perché non sono veramente il capo. Ma è la soluzione migliore, non si tratta di sminuire le tue capacità.

-D’accordo, resteremo.

 

Quasar, Capitan Marvel e Nuvola volarono verso lo spazio esterno. Genis si avvicinò leggermente a Quasar per parlargli (tramite onde radio, visto che nello spazio il suono non si trasmette).

-Posso farti una domanda…personale, Quasar ?

-Certo.

-Come riesci a stare in squadra con Nuvola e a restare impassibile ?

-A dire la verità siamo in squadra soltanto da oggi…ma comunque non credere che io non sia attratto dal suo aspetto quanto te.

-Era così ovvio ?

-E non hai visto come si è comportato Makkari. Diciamo soltanto che mi concentro sul lavoro, quando è possibile.

-Vita solitaria quella da Protettore, eh ?

-Congratulazioni per la discrezione, Marv…

-A dire la verità…sì, lo è. Dovrei staccare più spesso e rilassarmi.

-E’ strano…quando ci siamo conosciuti non potevamo vederci, mentre adesso chiacchieriamo come vecchi amici.

-Si cresce.

-Ho le coordinate galattiche, Quasar. 849.174.21.37

-Basteranno un paio di secondi.

Quasar prese per mano Genis e Nuvola, e fece un Salto Quantico per riapparire quasi dall’altra parte della Galassia.

La prima cosa che lo colpì, al loro arrivo, fu la totale mancanza di stelle.

-Che strano…non siamo ancora oltre la Via Lattea. Qui dovrebbero esserci milioni di stelle.

-C’erano. Siamo all’interno della cosiddetta Galassia Nera…a meno di cinquemila anni-luce dal luogo in cui sono nata, in entrambe le mie nebulose originali.

-Galassia Nera…è stata distrutta tempo fa dai Celestiali, non è così ? Non possono essere coinvolti solo per caso.

-Come ha fatto una porzione così ampia di spazio a scomparire senza che nessuno sulla Terra lo scoprisse ?

-La Galassia Nera non è visibile dalla Terra, così come la nebulosa che ero un tempo. Il piano galattico ne impedisce la visione. Ma anche se fossero state visibili, la loro luce impiega migliaia di anni per arrivare sulla Terra…la vedreste ancora.

-Rilevi qualcosa, Quasar ? Con così poca luce, le Nega-Bande non funzionano a massimo regime.

-Un oggetto di circa 6700 km di diametro…un planetoide, forse…a pochi milioni di chilometri. Non c’è altro nel raggio di svariati anni-luce, quindi suppongo sia quella la fonte.

 

New York, un anonimo attico in un anonimo grattacielo. La solita stanza con vista panoramica, da cui in questo momento si sta decidendo la sorte del pianeta. Frost sta sorseggiando del vino, mentre l’essere alieno si agita; la sua materia di questo anti-corpo si sta lentamente decomponendo.

-Stanno arrivando, Frost...mi hanno individuato ! Avevi detto che non sarebbe successo !

-Come avrei potuto prevederlo, secondo te ?

-Hai detto di avere la conoscenza assoluta ! Hai detto che niente ci avrebbe ostacolato !

-Sulla prima cosa hai ragione. Sulla seconda…beh…ho mentito.

-Tu...osi...cercare di ingannare me !? Il Pianeta Vivente, la più grande intelligenza di tutto l'infinito, ciò che è stato la prima forma di vita e che sarà l'ultima !?

-Non ho “cercato” di ingannarti, Ego. Ti ho fregato alla grande. Ma non preoccuparti…fa tutto parte del Piano A. Ora passiamo alle cose serie…stai per diventare l’Alieno che Divorò Los Angeles, vecchio mio.

Schioccò le dita e scomparve in un lampo di luce viola per riapparire su di un palazzo a Los Angeles, con al suo fianco l’alieno.

-La strada per il potere assoluto comincia adesso, Ego. Puoi concentrarti su due cose allo stesso tempo ?

-Prepara le tue macchine, Frost...quei microbi moriranno facilmente.

 

-Merda – fu il commento di Quasar quando il pianeta fu in vista. Erano ancora a centinaia di migliaia di chilometri di distanza, ma si vedeva già chiaramente l’enorme volto di Ego, grande quanto un continente, ed i tentacoli che si agitavano in tutte le direzioni.

-Ego !? Abbiamo contro il Pianeta Vivente !?!? Questa è la prima volta in cui sono contento di dover stare in un’altra dimensione !

-Quasar, non possiamo combattere contro Ego. Quell’essere è al livello di Galactus…anzi, peggio. Galactus distrugge i pianeti per sopravvivere; Ego è…malvagio.

-Non ho intenzione di tornare indietro dopo tutto questo. Ci abbiamo messo un’eternità ad arrivare a questo punto, quindi tanto vale cominciare.

-Microbi ! - urlò Ego nella mente degli eroi, con un’intensità tale da rischiare di danneggiare qualche neurone. Solo per muovere quella bocca colossale (chissà per quale motivo lo faceva) era necessaria più energia che per spostare l’Himalaya. Dai suoi occhi fuoriuscirono due raggi di energia; Quasar si sbrigò a spostare i suoi alleati nello spazio tra i due raggi, che era moltissimo date le dimensioni del volto.

-E se provassimo a chiedergli cosa vuole ?

-Ho come l’impressione che non ci ascolterebbe. Quasar, sappiamo entrambi che ad Ego basta un colpo di striscio per ucciderci; se andassimo sulla superficie ? Sarà restio ad usare una tale forza su se stesso…

-Ottima idea, Marvel !

 

Il trio atterrò sulla superficie, dall’altra parte rispetto alla faccia. Appena il tempo di prendere il fiato, prima che il terreno fosse scosso da scosse sismiche proveniente da tutte le direzioni. Il terreno, della stessa sostanza gelatinosa ma molto solida del resto del pianeta, si condensò davanti a loro e creò un busto umanoide di oltre mille metri d’altezza, il cui volto aveva le fattezze di Ego.

-Aspetta, Ego ! Vogliamo soltanto parlare !

-Non avete niente che possa interessarmi !

I suoi pugni colpirono il terreno, aprendo un enorme crepaccio. Dal corpo di Nuvola uscì un colpo energetico che squarciò a metà il petto del simil-Ego, che cadde a pezzi.

-Come…

-Raffica di plasma.

-Non servirà a molto…tutto quello che vediamo è Ego !

Il pianeta gli dette ragione: il terreno mutò ancora forma, creando centinaia di milioni di anti-corpi dall’aspetto umanoide, identici a quello che sulla Terra stava parlando con Frost. Nello stesso istante si alzò un uragano, che colpiva solo quella particolare zona, e si scatenò una tempesta come mai si è vista o si vedrà sulla Terra.

-Nuvola, cerca di bloccare quei fulmini ! Marvel, cerca di alzarti in volo !

Genis obbedì, anche se qualche centinaio di anti-corpi gli rimase attaccato. Quasar creò due grandi cilindri e fece fuoco con le Bande Quantiche: la massima energia disponibile, su tutto lo spettro elettromagnetico ed anche un po’ oltre. Gli anticorpi furono spazzati via, ridotti a frammenti molecolari…che Ego riassorbì all’istante. Genis si liberò di alcuni anti-corpi; Quasar creò una corazza attorno a lui e la espanse al massimo, respingendoli.

-Così non funziona, Quasar ! Non possiamo combattere un numero infinito di attacchi da ogni direzione !!!

-Ego ! Sono Quasar, Protettore dell’Universo ! Non siamo qui per farti del male, vogliamo solo delle informazioni su un fenomeno che coinvolge la Terra !

Sul terreno si formò una faccia di Ego, dall’espressione decisamente adirata: non riusciva più a sopportarli. Era nel suo istinto respingere le infezioni, e non sopportava una sconfitta o un ritardo. Quasar fu colpito all’improvviso da due raggi oculari, e fece a malapena in tempo a creare uno scudo quantico per respingerli, con estrema fatica.

Dall’aria si formarono centinaia di minuscole mani, che afferrarono i polsi di Genis.

-Marv, attento !

-Ho un intero dannatissimo pianeta contro di me, Rick…non mi sei d’aiuto, così ! Come è stato sconfitto Ego, in passato ?

-So che Thor riuscì a superare il suo controllo sugli elementi atmosferici e ferirlo…tutte le altre volte si è praticamente sconfitto da solo, a parte quando fu coinvolto Galactus. Aspetta ! I FQ lo distrussero facendo esplodere il suo cervello, al centro del pianeta !

-Grande. Come faccio a far esplodere un pianeta ?

 

Quasar si concentrò per un attimo, richiamando il pieno potere di tutte e sette le gemme incastonate sulle Bande Quantiche.

Con grande sforzo, materializzò un martello pneumatico di forza quantica e lo diresse verso Ego. Colpì il terreno, causando ad Ego il più grande mal di testa della sua storia mentre penetrava attraverso il suo mantello.

-Quasar, ho un’idea ! – gli urlò Genis, mentre distruggeva le mani di Ego con un colpo fotonico.

-Sto cercando di spaccare a metà un pianeta, Marvel !! Che sia importante !!!

Il dolore era tremendo; le Bande Quantiche si stavano surriscaldando, ed i nervi erano al massimo della tensione per la concentrazione che gli serviva.

-Dobbiamo andare al centro del pianeta, per sconfiggere Ego !

-Sono al limite e riesco a malapena a farmi notare da lui, Marvel !

-Ho avuto un’idea migliore, Marv…vai nello spazio e portati dietro Nuvola !

Genis esitò per un po’. Non avrebbe mai lasciato un altro guerriero a combattere da solo, fuggendo…ma era una battaglia persa, e salvare la pelle era la cosa più importante.

 

Rick si spiegò durante il viaggio. Una volta di fronte al volto spaventoso di Ego…

-Ascolta, Nuvola…puoi richiamare qui tutta la tua massa stellare ?

-Sì.

-Bene. Voglio che tu lo faccia ed attacchi Ego. Quando lui risponderà, io intercetterà l’attacco…va bene ?

-Non sono tenuta ad obbedirti…e non ci tengo ad uccidere un essere così simile a me come Ego…ma credo che i miei doveri come Protettrice mi obblighino a farlo. Stai indietro.

Nuvola allargò le braccia e dal suo esile corpo, nel giro di un minuto, fuoriuscì gas con infinite gradazioni di colore, in tutte le direzioni visibili, che circondò Ego. Lo spazio di un sistema solare era ora occupato da una nebulosa ed un pianeta, che stavano per scontrarsi.

-Cos'è questo ? Frost, non mi avevi avvertito !

La nebulosa attaccò Ego, che sembrò colpito da un potente acido. Quasar fece appena in tempo a nascondersi nella lava, che per Ego era sangue.

-Aaaarrgggghhh !!!

Ego rispose con un raggio oculare, ben più potente di quanto aveva usato finora; sufficiente a spazzare via metà della nebulosa.

Genis si mise in messo ad uno dei due raggi, mentre Nuvola spostò la sua massa per evitare l’altro.

Il colpo proiettò Genis indietro di molti chilometri, ma sostenne il colpo fino a fermarsi; con un tale potere, la soglia di attivazione delle Nega-Bande era ampiamente superato.

L’energia si raccolse in una grande sfera davanti a lui, che si divise in due e fu lentamente assorbita dalle Nega-Bande.

Poi Genis rilasciò l’energia in un solo colpo di spaventosa potenza, diretto proprio nella bocca di Ego.

-SI’ ! Mangiati questo, pianeta del c%&zo !

La superficie di Ego fu deturpata dall’esplosione dell’intera faccia; frammenti di Ego fluttuavano nello spazio, mentre Nuvola concentrava di nuovo tutta la sua massa in un corpo umano e Genis riprendeva fiato.

-Questa volta ce la siamo proprio vista brutta, eh Rick ?

-Immagino che adesso possiamo credere a quanto ci hanno detto sul potere delle Nega-Bande.

-Abbiamo vinto ! Abbiamo vinto ! – Genis abbracciò Nuvola, che continuava a guardare Ego.

-Abbiamo fallito.

-Cosa vuoi…oh, no…

Il volto di Ego si stava già ricostruendo: della lava colava nel gigantesco cratere, che riprese la forma di un volto.

-Voi...voi microbi...mi avete ferito !

Attorno ai suoi occhi si accumulò sempre più energia cosmica, sempre di più fino a quando non esplose in un altro raggio ottico. Non ci fu tempo per bloccarlo, e Genis pensò che dopotutto era un buon giorno, per morire. Chiuse gli occhi, e quando gli riaprì aveva una gigantesca mano di un metallo blu davanti.

Non fu semplice capire subito di cosa si trattasse, da quella prospettiva. Quando il gigante si spostò, fu chiaro che si trattava di un Celestiale. E non di uno qualunque: Colui che E’ Sopra Tutti, il più potente Celestiale di tutti.

-Non è possibile…ma in quanti hanno a che fare con questo caso !? Era solo un virus sulla Terra, dannazione !

Da tutte le direzioni, a perdita d’occhio, arrivavano dozzine su dozzine di Celestiali. Con le loro staffe, bastoni e congegni incomprensibili attaccarono Ego su ogni  fronte. Il Pianeta Vivente lanciava scariche all’impazzata, afferrava Celestiali con i suoi tentacoli che venivano poi regolarmente distrutti.

-No ! No ! Andatevene !

-Questa non è più una battaglia per occhi mortali, Rick…dobbiamo andarcene di qui, e subito ! I Celestiali non scherzano !

-Dobbiamo recuperare Quasar, prima.

-Giusto. Dovrei poterlo localizzare…

 

A Los Angeles, intanto…

-Mi hanno raggiunto prima che avessi i mezzi per distruggerli, Frost ! Non mi hai consegnato il potere che mi avevi promesso !

-Non preoccuparti…questo è solo un diversivo.

-Per il tuo "diversivo" potrei anche...no, è inconcepibile. Io non posso cessare di esistere.

-Finchè esisterà anche solo una tua molecola la tua mente sarà intatta, lo sappiamo entrambi. E’ arrivato il momento di iniziare l’assorbimento della Terra, Ego…le macchine del Pensatore sono in funzione. Il brodo genetico derivato dai tuoi anti-corpi è in fermento. Le mie risorse di alterazione della realtà sono al massimo della loro potenza. [4] E’ il momento, Ego !

-Sì...è ora.

L’intera città tremò leggermente. Non che sia una novità a Los Angeles, dati i terremoti. Ma raramente durante un terremoto dal terreno escono delle specie di rampicanti alieni, che divorano tutta la materia che incontrano.

Makkari e Molecola capiscono subito la situazione e si precipitano in strada per salvare i cittadini.

-Avrò assorbito l'intera città tra due giorni, Frost. Una volta creata questo organo, questa palla di fango che pretende di essere un pianeta cadrà entro una rivoluzione.

-Bene. Nel frattempo, come procede la lotta con i Celestiali ?

-Sono Ego. Non posso perdere.

-Sì certo, come no. In realtà io so già come andrà a finire la battaglia, ma non voglio toglierti il divertimento. L’importante è che assorbirai il pianeta.

“E che io assorbirò il tuo potere, idiota” – aggiunse pensando.

-Noi due siamo proprio una bella squadra, sai Ego ?

 

Genis ritornò al punto in cui aveva lasciato Quasar, schivando giganti in armatura e tentacoli planetari grazie alla Coscienza Cosmica. Il terreno era in continuo mutamento, ogni minima risorsa di Ego era finalizzata alla battaglia.

Ritrovò Quasar bloccato da dei tentacoli, che bruciò con relativa facilità dato il poco interesse che aveva Ego.

Quasar era conciato piuttosto male, dopo la batosta che aveva preso; aveva anche usato tutte le risorse delle Bande Quantiche a sua disposizione.

-Tutto a posto, ora ?

-Per quanto possibile, sì. Chi sta vincendo ?

-I Celestiali, a prima vista. Cosa credi che vogliano da Ego ?

-Non ne ho la minima idea, ma deve esserci una connessione con gli esperimenti che gli ho visto condurre di recente. Questa situazione non mi piace per niente ! Uffff…una volta tanto mi piacerebbe combattere un super-criminale da quattro soldi, o almeno uno al mio livello…..

-Ti assicuro che non è poi questa gran cosa.

-Aspetta…i Celestiali si stanno ritirando ? Perché !?

-Ne è rimasto uno – fece notare Nuvola, indicando un Celestiale dall’armatura rossa che fluttuava davanti al volto di Ego.

-Quello è Arishem, il Giudice ! Sta per decidere se Ego merita di continuare ad esistere !

Il gigante allungò il braccio destro, il pugno chiuso con solo il pollice fuori, in orizzontale. Pollice verso avrebbe significato la totale distruzione del pianeta.

-Fai quello che devi, Arishem ! Non mi impedirete di sabotare i vostri piani e di superarvi !

-Ma di che sta parlando ?

Il pollice iniziò a muoversi verso il basso, mentre Ego radunava le ultime risorse di energia cosmica negli occhi…

-Oh, meeeerda…

 

 

 

Note

Le radici di questo crossover risalgono addirittura a Capitan Marvel #2, con le azioni dietro le quinte di Frost. Quelle che sembravano azioni isolate si sono rivelate parte di uno dei tre piani di questo misterioso personaggio, di cui scoprirete le origini poco dopo la conclusione del crossover.

Anche se è il principale, questo è il secondo piano di Frost: il primo, il “Piano C”, si è sviluppato su Villains e si è concluso con il #8.

 

 

[1] “Nebula” significa “nebulosa” in inglese, ma è anche il nome della pirata spaziale incontrata da Quasar nel #2

 

[2] Vi ricordo che la relazione tra la Coscienza Cosmica di Genis e quella di Epoch è stata spiegata in Capitan Marvel #3 (Marvel IT)

 

[3] Per la precisione, Capitan Marvel #8-9 (Marvel IT)

 

[4] Per le macchine del Pensatore, vedi Capitan Marvel #4. Per il “brodo genetico” di Ego, il #6.

 

 

 

CAPITAN MARVEL #10

 

Di Dei e d’altro

Parte 2: Piano “A”

 

 

 

“Los Angeles, California. Fareste meglio a tornare un’altra volta”

Frost osservava i frutti dei mesi di pianificazione, mentre dal suolo spuntavano gli inumani tentacoli di Ego. Aveva scelto accuratamente il momento per colpire: i Vendicatori della Costa Ovest erano altrove in missione e non erano reperibili, Capitan Marvel sarebbe stato ucciso da lì a poco e non c’erano altri super-eroi nella zona in quel periodo.

-Adoro i piani ben riusciti.

L’anti-corpo di Ego che era stato per mesi in contatto con Frost si stava sciogliendo, per unirsi al resto della sua massa.

Contattarlo era stata una delle prime idee che Frost aveva avuto dopo essere diventato quello che è adesso. Una volta imparato a controllare la “conoscenza assoluta” fu facile individuare quella materia aliena e scoprire da che cosa si stesse rifugiando.

-Come ti senti, vecchio mio ?

-Le tue macchine hanno adeguato la frequenza molecolare della città ad uno stato che posso assorbire, ma ci vorrà del tempo. - la “voce” di Ego era poderosa, e sembrava provenire da tutte le direzioni.

Per strada, Makkari correva alla massima velocità possibile in un centro abitato, per togliere tutte le persone dalle vicinanze dei tentacoli. Molecola cercava di distruggerli, nonostante il suo controllo sui composti organici fosse impreciso.

-Ma non eri riuscito a spedire un po’ di questi in orbita, l’ultima volta ? [1]

-Per qualche motivo ora non ci riesco…Ego sembra fuso con il sottosuolo. Non posso rifarlo senza mandare nello spazio anche la città !

-Abbiamo bisogno di aiuto, qui – Makkari premette un pulsante sul bracciale di forza quantica creato da Quasar, per mandargli un messaggio - Scommetto che si sta divertendo, mentre noi siamo qui a sgobbare…

 

Nei meandri di ciò che un tempo era la Galassia Nera, un gigante in armatura di quasi mille metri sta per affrontare un intero pianeta. Arishem il Giudice, secondo per importanza tra tutti i Celestiali, sta per giudicare indegno Ego e distruggerlo con il potere della formula incastonata nella sua mano destra. Un attimo prima che il giudizio sia completo, Ego rilascia tutta la sua energia in un singolo raggio ottico contro il gigante.

Quasar si sta preparando ad effettuare un Salto Quantico per portare se stesso ed i suoi alleati Capitan Marvel e Nuvola il più lontano possibile, ma non ce n’è il tempo: il colpo investe Arishem, e quel poco che riesce a passare oltre crea un’onda d’urto che li scaraventa qualche migliaio di chilometri più in là.

Quasar si protegge come meglio può con uno scudo di forza quantica, Capitan Marvel assorbe quello che può dell’attacco e Nuvola si ritrasforma nella sua forma di plasma, per sopportare meglio il colpo.

Passata la tempesta, Genis-Vell si assicura della sopravvivenza dei suoi compagni ed osserva il riflesso di Rick Jones nelle Nega-Bande.

-Tutto bene, Marv ?

-Un po’ sottosopra ma niente di che, Rick. Ho tentato di analizzare il colpo con la Coscienza Cosmica e…andava oltre ogni scala di misura che io conosca. Credi che il Celestiale sia sopravvissuto ?

-Non ne so un granché di questi tipi, ma da quello che mi hanno raccontato ho l’impressione che non lo abbia nemmeno scalfito…

-Arishem è ancora vivo…sempre che i Celestiali siano vivi come noi – disse Quasar guardando i dati che passavano per le Bande Quantiche. Nuvola stava riprendendo la sua forma femminile, nel frattempo.

-Ci sono molti meno Celestiali che durante l’attacco, ma una dozzina sono ancora qui. Ed anche Ego.

Il Pianeta Vivente sembrava un po’ più piccolo da quella distanza, ma ancora terrificante. Sembrava che stesse solo studiando Arishem, adesso. Le Bande Quantiche si misero a lampeggiare, così come il polso di Nuvola su cui apparve un bracciale dorato.

-E’ Makkari…sta tentando di contattarmi dalla Terra, ma qualcosa blocca il segnale.

Ego ruotò leggermente il suo asse, spalancò gli occhi ed urlò, rilasciando un altro colpo:

-Uh…Marv, ho come l’impressione che stia guardando dalla vostra parte, adesso…

-Siete molto fastidiosi, microbi ! Questa battaglia non è per voi !

Arishem non si mosse, il giudizio ancora inespresso. Quasar iniziò a formare uno scudo, ma Capitan Marvel vi si mise davanti.

-Marv, che cavolo credi di fare ? Non ha funzionato l’ultima volta, ricordi ?

-Preferisco fallire un’altra volta piuttosto che…

La frase fu spezzata dall’arrivo di un Celestiale, che con una mano deviò il raggio e con l’altra sembrava dire a Genis “stai fermo”. Non era un Celestialie qualsiasi, ma lo stesso che lo aveva salvato prima: Colui Che E’ Sopra Tutti, capo dei Celestiali.

 

-Tu…cosa…perché…

-Se volevi impressionarlo devo dire che ci sei riuscito, Marv.

-I Celestiali non parlano con i mortali, Rick. Sarebbe comunque inutile.

-Proviamoci lo stesso – Quasar volò verso la testa del gigante, se possibile ancora meno umana di quelle dei suoi simili

-Ehm…Salve.

-Sicuro che non sia un tuo parente, Marv ?

-Sono Quasar, il Protettore dell’Universo. Non vogliamo intrometterci nella vostra guerra, o qualunque altra cosa sia. Ma Ego sta cercando di fare qualcosa sulla Terra, e vorremmo avere delle spiegazioni.

Il Celestiale blu e oro non rispose.

-Okay, puoi anche non dirmi niente. Posso chiedere a Epoch, e sai che lei può anche richiedere udienza al Tribunale Vivente. Vedremo cosa ne pensa di questa infrazione alla sorta di legge marziale che ha stabilito per le entità…

Colui Che E’ Sopra Tutti non rispose, ma volò verso Ego.

-Non so se è una risposta o cosa, gente, ma consiglio di seguirlo.

-Sono curiosa, Quasar…per quale motivo siamo qui ? La nostra presenza non è un’infrazione alla “legge marziale” ?

-A dire la verità non ne ho idea, Nuvola…anzi non sono neanche sicuro che valga per Ego, visto che non è un’entità. Però uno scontro tra Ego e i Celestiali non promette nulla di buono, specialmente se coinvolge la Terra.

-Non dovremmo tornare sulla Terra per investigare, allora ?

-Sono sicuro che Makkari e Molecola hanno la situazione sotto controllo.

-Dovresti farti dare uno di quei bracciali, Marv…non mi dispiacerebbe sentire Marlo.

-Per farti dire che razza di idea è stata farsi coinvolgere in tutto questo ?

 

L’appartamento di Rick Jones. Marlo rientrò di corsa, chiudendo la porta alle sue spalle ed ansimando. Fuori era un incubo:

le strade si erano trasformate in una sorta di melma verde vivente, che aveva iniziato ad inghiottire le auto.

-Okay, questa è l’ultima goccia. Domani mi trasferisco a Pittsburgh…

Dal buco nel muro che dava all’esterno entrò un tentacolo, che sembrò guardarsi intorno. Marlo si spostò con cautela, per non farsi vedere; il tentacolo si trasformò in una mano, che si ancorà al pavimento.

-Capitan Marvel è stato qui...

Sul dorso della mano si formò un volto, che sembrava quello di un vecchio con la barba. La mano si spostò un po’ in avanti, verso Marlo.

-Che cosa…che cosa sei ?

-Io sono...Ego.

-Io sono Marlo. Che stai…facendo alla città ?

-La sto divorando.

-Perché  ?

-E' una lunga storia.

-Davvero ? Mi…interesserebbe…saperla.

-Stai mentendo. Sei terrorizzata da me.

-C-chi…io ? Figurati. Ho conosciuto tipi più strani. Allora…che…che ci fai sulla Terra ?

-Ho spedito qui un anti-corpo, mesi fa. Con la mia poderosa intelligenza, unica in tutto l'universo, avvertii che...

“Beh, c’è un motivo se lo chiamano Ego, dopotutto…speriamo che Rick avesse ragione, quando diceva che i super-criminali amano parlare di sé !”

 

“Come ho fatto a farmi coinvolgere in tutto questo ?” era il pensiero di Owen Reece, alias Molecola, mentre constatava l’inutilità dei suoi poteri contro Ego.

“L’ultima volta che ho combattuto a Los Angeles avevo deciso di non essere all’altezza del lavoro da super-eroe, mentre adesso sto combattendo una minaccia ancora maggiore ! Chi me lo fa fare ?”

-Molecola, vieni a darmi una mano qui ! – lo chiamò a gran voce Makkari, intento ad evacuare un palazzo che iniziava a strabordare di materia aliena. Senza pensarci un attimo, Molecola trasmutò l’aria in molecole di acciaio, modellando un enorme rastrello che mosse mentalmente per spostare parte della materia extraterrestre. Può sembrare stupido, ma funzionò: Makkari ebbe lo spazio che gli serviva per correre a super-velocità e portare fuori tutti gli inquilini che non erano ancora scappati.

“Forse ho un motivo per provarci, in fin dei conti”.

-Va male – fu il commento di Makkari, appoggiato tranquillamente al muro, gli stivali fumanti per l’attrito – abbiamo contro un alieno impazzito che sta divorando una città; non possiamo evacuarla tutta.

-Non è detto…potrei portare tutti gli abitanti nel subspazio, mettendoli in animazione sospesa.

-Puoi davvero fare una cosa del genere ?

-L’ho già fatto in passato.

-Forse è meglio aspettare.

-Aspettare ? Non ti conosco da molto, Makkari, ma non immaginavo avresti mai detto una cosa del genere.

-Beh in mancanza di Quasar suppongo di essere io a capo della squadra, no ? Ho millenni di esperienza nel combattere i mostri.

-Quale squadra ? Siamo solo noi due !

-In due…Aspetta…A sentire Capitan Marvel, Ego è in combutta con qualcuno chiamato Frost. Se troviamo lui scopriamo come sconfiggere Ego…ci scommetto la chitarra che mi ha regalato Hendrix !

-Chi ?

-Sei proprio un nerd, Molecola…

 

Nella Galassia Nera, intanto, i Celestiali orbitavano intorno ad Ego, che aveva ormai smesso di attaccarli con i suoi enormi tentacoli. Anche Quasar, Capitan Marvel e Nuvola erano in orbita.

-Yaaawwwnnn…- sbadigliò Rick Jones nella Zona Negativa.

-Ti annoi, Rick ?

-Quei tizi in armatura stanno fissando Ego da venti minuti, Marv. Non doveva essere un’epica battaglia cosmica, questa ? Che stanno facendo ?

-Quasar, rilevi un qualche genere di attività da parte di Ego o dei Celestiali ?

-I loro valori sono fuori scala anche quando non fanno niente, quindi non ne ho idea. Ma la situazione è sempre più strana.

-Non puoi contattare Epoch e chiederle se sa qualcosa ?

-Ultimamente Epoch non è proprio il massimo dell’affidabilità, ma…tentar non nuoce. Mi senti, Epoch ? E non far rispondere il tuo portavoce come sempre !

-Ti sento, mio Protettore – rispose una voce inumana proveniente dalle Bande Quantiche.

“Strano, Epoch non mi ha mai chiamato così. Era Eon a farlo…”

-Sei al corrente della mia situazione ?

-Sì. Stai assistendo ad un confronto tra Ego il Pianeta Vivente ed Arishem il Giudice.

-Il problema è che non stanno facendo niente !

-Non è esatto. Stanno parlando.

-Parlando !? E di cosa ?

-Stanno discutendo il giudizio di Arishem. Posso interpretare per voi le sue “parole”, se lo desideri…

-Sentiamo.

-...e di tutte le vostre creazioni soltanto alcune hanno poi/Capitan Marvel è stato qui/Io sono Ego/Frost l'assimilazione procede/La sto divorando/Aumento il tasso di crescita dello zero zero cinque/La mia intromissione non è da considerarsi/E' una lunga storia/Provate a sfidarmi e/Stai mentendo sei terrorizzata da me/Ho spedito qui/Frost occupati della

-Non si capisce niente !

-Basta così, Epoch…Sembra quasi che Ego stia facendo almeno quattro conversazioni in contemporanea.

-E’ così.

-Potevi dirmelo prima !

-Potevi chiedermelo.

-Non per interropervi, ma i Celestiali stanno puntando le loro armi contro Ego !

-Quasar, guarda…i Celestiali stanno puntando le loro armi contro Ego !

-Mai sentito parlare di diritto d’autore, Marvl ?

-Ci converrà andarcene.

-Non è necessario – intervenne Nuvola, che non diceva una parola da diverso tempo…non avendo niente da dire – posso bloccare il colpo, se non è diretto a noi.

-Non accetterò ulteriori impedimenti alla mia opera, Arishem ! Voi non potete fermarmi !

-Bene, allora restiamo qui.

Nuvola trasformò la sua massa allo stato gassoso e circondò gli altri due, cambiando la propria conformazione molecolare per proteggerli.

 

-E’ una mia impressione, Molecola, o questa roba ha rallentato la sua crescita, per un attimo ?

-L’ho avvertito a livello molecolare. Tu come hai fatto ?

-Sono abituato alle variazioni di velocità. Possiamo usare la cosa a nostro vantaggio ?

-Non vedo come. Non puoi cercare Frost a super-velocità ?

-Senza sapere che aspetto abbia ? E poi non sono più sicuro che c’entri qualcosa.

-Signori, mi deludete.

Entrambi si girarono di scatto, e videro un uomo sulla trentina in giacca e cravatta nere, incurante dei tentacoli che strisciavano sotto i suoi piedi.

-Mr Reece…mr Makkari…un uccellino particolarmente brutto mi ha fatto sapere che mi stavate cercando.

Molecola trasformò l’aria intorno a lui in cloroformio, e Makkari lo aggirò per attaccarlo alle spalle. Incurante del cloroformio, Frost afferrò al volo Makkari nonostante la sua velocità e lo lanciò contro Molecola.

-Pivelli.

Makkari si riprese all’istante e tornò all’attacco, ma si ritrovò improvvisamente senza peso e diretto verso il cielo; Molecola trasformò il suo costume in piombo, facendolo ricadere a terra; fece lo stesso con il vestito di Frost, che camminò verso di lui come se nulla fosse.

-Lei ha un potere molto, molto interessante, mr. Reece. Peccato non abbia l’originalità per usarlo a dovere.

-Ne ho abbastanza di te ! – urlò in un insolito scatto d’ira, mentre costruiva una rete monomolecolare davanti a Frost, sufficiente a tagliare qualsiasi cosa. Frost diventò immateriale e vi passò attraverso.

Bastò colpire Molecola con un dito per farlo cadere al tappeto; Makkari usò i suoi poteri mentali per ritrasformare il suo costume in tessuto, e corse verso Frost…che si girò di scatto, colpendolo con un pugno in faccia che gli fece perdere i sensi.

-Ed io ne ho abbastanza di trattenermi. Dopo tutto il casino che abbiamo combinato, la mia presenza sarà già stata rilevata da chi di dovere. Spero soltanto che la presenza di Ego li faccia desistere. A proposito…Ego, come sta andando ?-

Sentì immediatamente che qualcosa non andava, e si teleportò via dalla strada.

 

Riapparì nell’appartamento di Rick Jones, proprio davanti al buco nel muro. Ego stava parlando con una giovane donna dai capelli rossi, seduta su una sedia formata dalla materia stessa di Ego.

-...ed il Dio del Tuono fuggì terrorizzato dalla mia superficie.

-Si può sapere che sta succedendo, qui !?

-Non deve interessarti, Frost.

-Frost ? Lei è Frost…quel Frost di cui mi ha parlato Rick ?

-Ne conosci altri ?

-Beh, a dire la verità…

-Ego, stai combattendo contro una razza di dei spaziali, assimilando il pianeta e collaborando con me per impadronirci del potere assoluto…e te ne stai qui a fare due chiacchiere con la prima puttanella che trovi !?!?

-Ehi !

-Ho sopportato la tua presunzione fino a quando ho avuto bisogno di te, Frost. Ma ora che i Celestiali mi hanno scoperto non ho più bisogno dei tuoi poteri per mascherare la mia presenza.

-Ah davvero ? Prova un po’ a ripetermelo tra trenta secondi Ego. Vedi, ho dimenticato di dirti una cosa delle mie visioni…

 

Nella Galassia Nera, i Celestiali puntarono le loro incomprensibili armi contro Ego, rilasciando energia di tutti i tipi esistenti; Ego cercò di liberarsi, senza successo. Arishem mostrò il pollice verso, e l’energia attorno alla sua mano aumentò vertiginosamente.

Senza alcun preavviso, cominciò: l’energia si diffuse sul pianeta e livellò ogni superficie, per poi penetrare all’interno, facendolo esplodere. Il bozzolo creato da Nuvola sopravvisse, ma fu spostato qua e là per alcuni minuti, mentre l’energa era ancora libera. Gli enormi asteroidi che rimasero si frantumarono ulteriormente, e di un antico pianeta non rimaneva che polvere. Ego, il Pianeta Vivente, aveva cessato di esistere…come corpo celeste, almeno.

 

-Aaaarrggghhh !

-…i Celestiali vincono.

La “mano” e la “sedia” si sciolsero in una specie di melma viola; Marlo si alzò in piedi di scatto.

-Che gli stai facendo ?

-Io ? Niente. Ma qualcun altro ha appena distrutto il Pianeta Vivente, ossia il 98% della materia di Ego non esiste più.

-Rick…Capitan Marvel è…

-Ancora vivo, per ora. Eppure…non è qui. Strano. Avevo previsto che Quasar lo trasportasse lontano dalla battaglia. Qualcos’altro…qualcun altro…è intervenuto.

-Come fai a sapere di cose che accadono dall’altra parte della galassia ? Sei una specie di veggente ?

-No, sono solo un imprenditore che ha ricevuto la conoscenza assoluta ed il potenziale per il potere assoluto.

-E che è assolutamente pazzo.

-Un minuto fa stavi chiacchierando con un alieno che vuole divorare Los Angeles. Mi perdonerai se non do molto credito alla tua analisi.

-Non è...ancora finita, Frost. Posso ancora assimilare questo pianetucolo.

-Oh, ma io ci conto, vecchio mio. Ci conto eccome !

 

Quasar e Capitan Marvel ripresero lentamente i sensi, ancora nello spazio.

-Tutto a posto ? – chiese Nuvola, ancora nella sua forma umana – avete perso conoscenza per un minuto e quarantasette…

-Sto bene.

-A meraviglia, davvero. Che ne è di Ego ?

-Distrutto dall’esplosione. I Celestiali lo stanno analizzando.

A qualche chilometro, ma ben visibile date le dimensioni, Gammenon utilizzò la sua staffa per raccogliere gli ultimi frammenti di Ego, per poi passarli ad un altro Celestiale. Quasar creò dei piccoli binocoli, molto più potenti di uno terrestre di dimensioni simili.

-Cos’ha in mano ? Si direbbero…dei frutti…

-Ho già visto quel Celestiale sul cadavere di Eon. E quei frutti sono ciò che hanno “coltivato”. [2]

-Stanno manipolando geneticamente quei frutti…aggiungendo il codice genetico di Ego.

-E tu come fai a saperlo, Nuvola ?

-Ho fatto qualcosa di analogo creando questo corpo, ma a livelli neanche lontamente paragonabili.

-Ora abbiamo risposto al “cosa”. La domanda ora è…”perché” ? Un altro esperimento ?

Sulla scena arrivò un Celestiale dall’armatura rossa, che prese i frutti e li inserì in un apparecchio che aveva sulla spalla.

Uno ad uno i Celestiali lasciarono la Galassia Nera…ma solo il Celestiale Rosso andò dalla parte opposta.

-Propongo di seguirlo, gente.

-Uh…credo sia meglio che io torni sulla Terra, Quasar. Los Angeles è la mia città e se c’è qualcosa che non quadra…

-Mi farebbe comodo il tuo aiuto, ma tutto sommato anche a LA. Ti riporterò indietro con un Salto Quantico e poi tornerò qui. Nuvola, segui il Celestiale rosso nel frattempo.

 

Un veloce Salto Quantico dopo…

-Mi sorprendi, Marv. Ero sicuro di dover litigare, per farti tornare indietro. E’ strano che tu…rinunci a una battaglia…

-Non ho rinunciato a una battaglia, Rick…ho solo riconosciuto la priorità.

-Ammettilo, LA sta iniziando a piacerti.

-Beh…diciamo che mi piace abbastanza da non volerla vedere distrutta.

-Il che è più di quanto possano dire molti suoi abitanti…

Una volta sopra la città, non fu difficile scoprire cosa fosse successo.

-Ego sta cercando di divorare Los Angeles !

-Complimenti, Einstein.

-Hai deciso di smettere con “Marv” ?

-No, era solo…un momento…hai fatto una battuta, Marv !?

-Beh…sì. Com’era ?

-Penosa, ma se non altro è un inizio…

 

Dopo un altro Salto Quantico, Quasar si ritrovò in prossimità di un pianeta completamente deserto…ai margini della Galassia Nera. Il segnale di Nuvola proveniva da lì. Non fu difficile individuare le energie del Celestiale Rosso, ma una volta sul posto si accorse che non era solo: c’erano altri tre Celestiali.

Atterrò con cautela vicino a Nebula, che osservava la scena da una rupe. Su quel pianeta c’erano almeno quarantacinque gradi sotto lo zero…eppure lei riusciva a stare nuda, coperta solo da poche nuvolette.

-Che è successo ?

-Il Celestiale rosso ha incontrato altri due Celestiali in orbita e sono scesi qui.

-Dove li aspettava quel Celestiale blu scuro ?

-Esatttamente.

Il Celestiale Rosso estrasse i frutti dal marchingegno con la mano sinistra. Passò la mano destra sopra di loro, ed un qualche tipo di energia ne uscì, per poi legarsi intorno alla mano. Poi avvicinò la mano al volto dell’unico Celestiale che non si era ancora mosso, e l’energia entrò dentro il suo casco. Nei suoi occhi (o quello che c’era dietro il casco) si accese molto lentamente una luce.

-Epoch, riesci a sentirmi ?

-Sì.

-Cosa sai dirmi di questi Celestiali ?

-Non conosco i loro nomi e funzioni. So però che il Celestiale rosso ha creato il Celestiale blu a partire dalla Galassia Nera.

-Cioè !?

-Quello che ho detto. La Galassia Nera è stata spazzata via per creare questo Celestiale della Galassia Nera.

-Cosa ha a che fare questo con i loro ultimi esperimenti ? E chi sono gli altri due ?

-Probabilmente assistenti di un qualche tipo del Celestiale rosso. Quasar…avverto un grande scompenso nelle energie del Celestiale della Galassia…

-Chiamiamolo Celestiale Nero. Che intendi con “scompensi” ?

Intorno alle mani del Celestiale Nero si concentrò sempre più energia cosmica, ed il gigante si sposò come se stesse cercando di capire dove si trovasse. Poi guardò verso l’alto e si udì un suono inaspettato.

-Sta…sta…ridendo ?

 

-Capitan Marvel sta tornando, Frost.

-Cosa !? Dovrebbe essere ancora nella Galassia Nera !

-Ah ! Lo sapevo che avrebbe trovato il modo di fregarvi…così imparate a mettervi contro uno con la Coscienza Cosmica !

-Mi hai ingannato per l'ultima volta, Frost...

-Non capisco come sia successo !

La melma viola si trasformò in una forma umanoide, che scattò verso Frost; Marlo lo schivò per un soffio.

-Fermati, idiota ! Siamo alleati, ricordi ?

-Io sono Ego. Non posso avere alleati. Io sono tutto.

-Lo eri.

Gli occhi di Frost brillarono di luce viola, e sulla sua fronte sembrò apparire per un istante una specie di gioiello. Attorno a lui la realtà perse di qualunque significato per un istante; era impossibile vedere cosa stesse succedendo, mentre tutte le leggi della prospettiva impazzivano. Quando tutto finì…un periodo di tempo incomprensibile dopo…l’umanoide di Ego era a terra.

-Riesci…a combattere contro un tipo così !? Ma chi sei ?

-Sono Frost.

-Non sopravvalutarti, Frost ! Tu non sei altro che un uomo...mentre io sono un pianeta !

-Tu eri un pianeta, ora sei solo una massa di vomito spaziale che imperversa per le strade di Los Angeles.

Ego schizzò addosso a Frost, avvolgendolo completamente e tentando di divorarlo a livello cellulare. Frost cercò di ribellarsi, ma ogni suo tentativo di alterare la realtà falliva. Fu costretto a teleportarsi via, insieme a Marlo, sul tetto di un palazzo a caso.

-Non ti è mai venuta l’idea di aver puntato un tantino in alto, Frost ?

 

Ai margini della Galassia Nera, intanto, il Celestiale Nero diede un pugno in faccia al Celestiale Rosso, facendolo cadere; la polvere che si alzò fu tanta da far vedere a malapena che il gigante lanciava due potenti colpi contro gli altri due.

-Che diavolo…Epoch, che sta succedendo !?

-Non ne ho idea. Ma sento la presenza di un grande pericolo.

Il Celestiale Nero si chinò a terra e staccò la testa di uno dei due aiutanti, lanciandola poi il più lontano possibile.

-Sì, avevo anche io la stessa impressione.

Il Celestiale Nero guardò verso Quasar, ora che erano alla stessa altezza. E fece un’altra risatina. Il Celestiale Rosso si alzò, ma il suo avversario lo indicò con una mano e da essa fuoriuscì un vortice di energia di spaventosa potenza.

L’altro aiutante cercò di colpire il Celestiale Nero, che si difese con uno scudo di energia impenetrabile. I due Celestiali si guardarono per un istante e decollarono, lasciando il pianeta. L’altro Celestiale messo a terra avrebbe fatto lo stesso da lì a poco, dopo essersi ricostruito.

-Non credevo fosse possibile !! Tre Celestiali…in ritirata !

-Che deliziosa ironia, non trovi ? – era stato il Celestiale Nero a parlare, con un tono poderoso.

-Quella voce…io la conosco, ma…non può…

-Oh, sì che posso. Non ti avevo detto, Quasar, che in un modo o nell’altro ci saremmo rivisti ?

-Maelstrom !?

-In energia, armatura e divinità, mio arcinemico. Che ne dici se rivivo i vecchi tempi…uccidendoti ?

 

 

 

Note

La reazione della maggior parte di voi al finale sarà stata “Maelstrom chi !?”. Si tratta della vera e propria nemesi di Quasar, l’uomo che ha ucciso Eon…potete trovare la sua storia qui , se vi interessa.

E se credete che la cosa influirà poco su questo crossover…vi sbagliate di grosso ! Da questo punto tutto cambia, con l’introduzione di un nuovo fattore imprevedibile (come se prima fossero pochi !).

 

 

 

[1] vedi Capitan Marvel #5

 

[2] Quasar #26 per i dettagli !

 

 

QUASAR #29

 

Di Dei e d’altro

Parte 3: SUPER-EGO

 

Una pedina è il pezzo più importante

sulla scacchiera…per una pedina.

Dezhnev Senior

(Isaac Asimov, Destinazione Cervello)

 

 

 

Wendell Vaughn ha visto e vedrà cose molto bizzarre durante la sua vita. Alcune non le ha ancora completamente accettate.

Altre non le ha mai pienamente capite. Altre ancora le ha rifiutate, chiudendole nel suo subconscio. Nonostate tutto quello che ha visto, Quasar ha l’invidiabile capacità di non restarne troppo sorpreso. Quasi sempre, almeno.

Trovarsi davanti ad un gigante di mille metri, quasi onnipotente ed animato dalla mente del suo più grande nemico lo lasciò letteralmente senza parole.

Per Nuvola era diverso: si stava riabituando ad essere umana, e non aveva mai incontrato o sentito parlare di Maelstrom. Forse per questo fu in grado di afferrare Quasar e di metterlo in salvo, mentre il Celestiale Nero disintegrava la collina su cui si trovavano. Non aveva una bocca, ma se l’avesse avuta avrebbe sorriso.

-Corri dietro alle sottane adesso, Quasar ? Sono tornato dalla morte per te, e non mi saluti nemmeno ?

-Tu non…tu non puoi essere vivo ! Ti ho visto…morire in un buco nero ! Ho visto la tua mente dilaniata, ed Infinità mi ha detto che la tua anima era stata affidata ad Oblio !

-La mia è stata una morte a dir poco spettacolare, sì. Ma proprio tu dovresti sapere che l’inferno ha le porte girevoli, per quelli come noi.

-Con chi stiamo parlando, Quasar ? Chi è questo Maelstrom ?

-E’ l’uomo più pericoloso dell’universo.

-Ora sono il DIO più pericoloso dell’universo…questo è sempre stato il mio destino, il mio piano, in fondo.

Dalla sua mano fuoriuscirono due vortici di energia rossastra, che si diressero verso Quasar e Nuvola.

“Energia cinetica allo stato puro ! Non ho controllo su di essa !” pensò Quasar mentre cercava di evitare il vortice.

Nuvola invece aveva un limitato controllo su quell’energia, e cercò di assorbirla…con effetti inaspettati: il vortice rimase dentro di lei, dilaniando la sua forma umana che lentamente si dirigeva verso la mano del Celestiale Nero.

-Posso leggere la tua mente…se così si può definire quell’ammasso di gas ionizzato. Interessante…una vera e propria nebulosa semovente, racchiusa in un corpo umano ! Chissà se soffre anche come un corpo umano…

Le staccò un braccio, che per lui era delle dimensioni dell’ala di una mosca. Si poteva vedere l’interno del corpo di Nuvola, per metà solido e per metà gassoso. Non provava dolore per questo, ma per il vortice che era ora dentro di lei.

-Bastardo…lasciala stare !

Quasar diresse un raggio laser direttamente in uno degli occhi del Celestiale Nero, senza effetto. La distrazione però permise al vortice di energia di catturarlo e di portarlo davanti al suo nemico.

-Bene bene bene…quanto ho atteso questo momento.

-Okay, mi hai battuto. Ora che hai intenzione di fare…uccidermi ?

-Naturalmente. Credevi forse che ti avrei lasciato in vita, per vedere come avrei potuto distruggere tutto ciò che conosci ?

-Sarebbe stata una cosa decisamente…da te. Come questa resurrezione…ma nessun cattivo muore più sul serio ? Mi hanno spergiurato che tu non potessi ritornare !

-Evidentemente mentivano, o forse ho trovato una scorciatoia…non so. Non ricordo quasi niente della mia “vita” da morto…

-Allora non sai come sei tornato ?

­-Certo che lo so. Sono un genetista, ricordi ? Come mio padre. La nostra scienza raggiunse vette mai immaginate da altri…nemmeno da coloro con cui condividemmo il nostro sapere: l’Alto Evoluzionario, il dottor Hydro, Arnim Zola…ma a differenza di questi, io sono rimasto nell’ombra, a tramare.

-Qui non si tratta di spostare un cervello da un corpo clonato ad un altro…la tua anima era prigioniera !

-Ancora non capisco come tu possa essere stato insignito Protettore di questo Universo, con tali idee in testa. L’anima…ah ! Pensa piuttosto alla mente. Pensa a quando violai il corpo di Eon per impossessarmi della Coscienza Cosmica ! Pensa a quando le nostre menti entrarono in comunione !

-Ma anche Eon è morto…

-Per un istante ebbi accesso ad una frazione di Coscienza Cosmica allo stato puro. Immisi nel corpo di Eon il mio codice genetico, con le istruzioni per ricrearsi dopo un dato periodo di tempo. Da lì a poco avrei distrutto l’Universo, quindi se fossi stato vittorioso non avrei dovuto preoccuparmene. Ma immisi anche una registrazione della mia mente…la mia stessa essenza, una sorta di back-up. Per tornare attraverso il cadavere del mio nemico… una sublime giustizia cosmica.

“Mio Dio…i Celestiali hanno preso il codice genetico di Eon, recentemente…era in quei frutti che sono stati impiantati nel Celestiale Nero !!! In qualche modo la sua mente è entrata lì, anche se…”

-Non capisco come tu possa averne preso il controllo. La mente di un Celestiale dev’essere immensamente più resistente della tua.

-Eppure ora ci sono io in questo corpo, al posto del Celestiale Nero.

-Hai letto quel nome nella mia mente ! Come fai a non sapere come si chiama ?

-Certo che lo so !!! E’…è…No ! Non riesco a…

-Non so chi ti ha venduto la divinità, Maelstrom, ma non hai fatto un bell’affare.

-Conosco i nomi di tutti i Celestiali, adesso ! Quelli che ho combattuto prima… Menoch l’Assemblatore, Taher il Posizionatore, Ahmed il Ricercatore ! Eppure…eppure…chi sono io ?

-Sei uno che si è appena distratto !

Quasar fece un Salto Quantico, aprendo uno squarcio gravitazionale nell’atmosfera: sarebbe bastato a radere al suolo un quartiere. Nuvola fu strattonata via dalla mano del Celestiale Nero, e poté distruggere il vortice cinetico per tornare alla sua forma nebulosa. Attaccò Maelstrom con tutto ciò che poteva usare: fulmini di centinaia di gigawatt, raffiche al plasma, radiazioni…Maelstrom non si mosse.

-Sai che cos’è un Maelstrom, patetica sub-entità ? Sono vortici marini della Terra, in grado di inghiottire intere navi. E non si fermano mai. Permettimi una dimostrazione su una scala leggermente maggiore…

Il Celestiale Nero fu circondato da un vortice di energia cinetica purissima, che stava già spazzando via l’atmosfera e parecchie tonnellate di terreno. Poi anche la terra e l’aria iniziarono a ruotare, risucchiati dalla potenza del vortice, e così Nuvola.

In meno di un minuto, settecento chilometri quadrati furono livellati…tranne una minuscola area, dietro il Celestiale Nero.

Nuvola fu rispedita nello spazio nella sua forma gassosa; priva di conoscenza, non vide molteplici spaccature nello spazio-tempo, indici di numerosi Salti Quantici.

 

Sulla Terra, nel frattempo, Capitan Marvel stava cercando di ridurre la crescita di Ego, che ormai occupava oltre metà di Los Angeles, fino a due metri di altezza…e continuava a crescere.

-I miei colpi fotonici non hanno alcun effetto, Rick !

-Immaginavo che Ego fosse troppo, per te.

-Mio padre affrontò e sconfisse Thanos quando aveva il Cubo Cosmico.

-Sì, beh…ma era una situazione completamente diversa !

-So di non poter pienamente eguagliare mio padre, Rick, ma non credo sia troppo chiederti un po’ di fiducia !

-Okay, scusa. Ehi, è una mia impressione o il Pianeta Vivente è stranamente poco loquace ?

-Forse la distruzione della sua massa nella Galassia Nera l’ha debilitato.

-Si sta prendendo come niente le tue raffiche alla massima potenza, quindi è una questione accademica.

-Giusto. Quasar ha detto che Makkari e Molecola sono qui a dare una mano…sì, la Coscienza Cosmica li ha trovati.

Bastarono un paio di minuti per rintracciare i due aspiranti Protettori dell’Universo: Makkari stava sorreggendo Molecola, che sembrava riprendere fiato.

-Capitan Marvel ! Allora Quasar ha ricevuto il mio messaggio…

-Sì e no…sapeva della tua chiamata, ma non il messaggio stesso. Anche se ho idea che riguardasse Ego…

-Le cose vanno male qui. La mia super-velocità è inutile contro un mostro del genere: ho spostato tutti gli abitanti della città almeno al secondo piano, ma non so davvero che altro fare.

-Molecola, mi pare difficile credere che tu non possa fare niente…

-Ego ha resistito a tutti i miei tentativi di manipolare la sua materia, o la materia della città. E non sono riuscito a creare niente che potesse rallentarlo.

-Considerando come vi ha ridotto, ci credo…

-Non è stato lui…è stato un certo Frost.

-Frost !?

-Frost !?

-Cosa c’è, l’eco ?

-Ce le ha suonate di brutto, CapMarv.

-Mi chiamo Genis. Rick, visto che la Coscienza Cosmica non funziona con Frost, hai dei suggerimenti per rintracciarlo ?

-Potrebbe essere ovunque. Ma già che ci sei, guarda se riesci a vedere se Marlo è sana e salva…

-Giusto. Dovrebbe volerci…aspetta…non riesco a trovarla, Rick !

-Non può essersene andata dalla città…è giorno di consegne, al negozio di fumetti in cui lavora !

-Non può essere una coincidenza…

-Certo…figuriamoci se può capitare una sola cosa normale, nella mia vita !

-Non è il momento, Rick. Dove sarà andata ? A casa tua ?

-Credo di sì.

-Makkari, quanto ti ci vuole per arrivare a New York ?

-Dipende da quanto ci do dentro…anche due minuti.

-Contatta i Vendicatori, i Fantastici Quattro, gli X-Men…non mi importa chi, basta che possano dare una mano. Molecola, tu vieni con me.

 

Nella Galassia Nera, in orbita attorno ad un desolato pianeta senza nome, 24 Uni-Cervelli uscirono dalla Zona Quantica.

-C’è un solo modo per combattere un Celestiale: trovare un alleato che sia allo stesso livello.

Per quelle colossali menti collettive, il ricordo degli esperimenti dei Celestiali era ancora vivido, e le conseguenze erano ancora dolorose. Ci volle un po’ perché si organizzassero e scendessero sul pianeta. In lontananza, Nuvola si stava lentamente riprendendo, mentre una voce uscì dalle Bande Quantiche.

-Quasar, sono Epoch.

-Stavo giusto per chiamarti ! E’ successa una cosa…

-So della resurrezione di Maelstrom.

-Puoi confermarlo ? Lo credevo impossibile !

-Entrambi siamo tornati dalla morte, Quasar, ed anche molti tuoi conoscenti. Quando si opera a livelli come i nostri, la morte non è necessariamente eterna.

-Non mi serve la tua vena filosofica adesso, Epoch, mi serve la tua onniscienza. Voglio tutte le informazioni che hai su dei certi Menoch, Taher ed Ahmed.

-Ci vorrà tempo.

-Non ne ho, di tempo ! Maelstrom ha il potere di un Celestiale, ed è abbastanza furbo da usarlo bene. Come vanno le cose a Los Angeles ?

-Bene. L’introduzione di un elemento sconosciuto a Frost ha salvato questo universo.

-Che stai dicendo ?

-So da tempo della cosiddetta “conoscenza assoluta” di Frost, e del fatto che i suoi piani ti avrebbero coinvolto. Per questo ho provveduto ad introdurre un elemento che Frost non poteva prevedere: Nuvola.

-Tu…sapevi tutto !?!?

-Dire che lo sapevo è…esagerato. Lo immaginavo, piuttosto.

-Avresti potuto dirmelo !

-Dirtelo avrebbe significato fare il gioco di Frost. Egli aveva previsto sia me, che la possibilità di un mio intervento diretto. Ma la mia decisione lo ha spiazzato, poiché le circostanze erano completamente al di fuori della sua sfera di influenza. Ora Frost non è più onnisciente e può essere sconfitto.

-Sapevi anche di Maelstrom ?

-No, ed ancora non capisco come sia potuto succedere. Ma indagherò. Ora scusami, ma devo fare la ricerca che mi hai chiesto e provvedere affinché la popolazione di Tau Alpha 416 possa sopravvivere all’estinzione del proprio Sole. Buona fortuna.

“Epoch mi preoccupa…alterna momenti in cui è una dittatrice cosmica ad altri in cui è la solita vecchia Eppy…ma non ho tempo per pensarci, adesso !”

 

Gli Uni-Cervelli accerchiarono Maelstrom, colpendolo con ogni tipo immaginabile di energia. Non è possibile sapere se conoscessero la sua natura, ma certamente ne compresero il pericolo.

-Andatevene, masse cerebrali troppo cresciute ! Mi impedite di pensare !

Afferrò uno degli Uni-Cervelli con una sola mano, ed iniziò ad esercitare una pressione non soltanto fisica, ma anche mentale ed energetica fino a fargli provare dolore. Il suo grido mentale di dolore fu…straziante.

-Ah ! Eravate tutti Eterni, non è vero ? Immortali, invincibili, arroccati nelle vostre città dorate…eppure con la pretesa di essere persino qualcosa di più ! Mi disgustate !

Allargò le braccia e…ciò che fece non è comprensibile ad una mente umana, e le parole non sono adatte a descriverlo.

Gli Uni-Cervelli si disfecero in una marea di corpi, che caddero sulla superficie di quel pianeta dimenticato. Erano ancora vivi… non si può uccidere un Eterno a meno che non lo si disintegri… ma impotenti dopo quello che avevano passato.

-Ora so…ora conosco la funzione di questo Celestiale ! Egli è il Rettificatore…creato per mettere fine agli errori dei Celestiali ! Ma quale errore potrebbero mai ammettere gli Dei dello Spazio, se non…ma certo ! Restate pure qui a leccarvi le ferite…io ho molti conti in sospeso, sulla Terra !

Si alzò lentamente da terra, levitando fin oltre l’atmosfera. Quasar cercò di fermarlo creando una gigantesca rete nel suo percorso, ma Maelstrom la oltrepassò ed aumentò la velocità fino a scomparire dalla vista.

-Dannazione…proprio quello che speravo di evitare ! Se una ventina di Uni-Cervelli non hanno potuto fermarlo, non abbiamo speranze !

-Gli Eterni non possono ricostruirli ?

-Non mi sembrano molto dell’idea…

Dal pianeta partirono infatti una ventina di numerosi gruppi di Eterni, dagli aspetti e dalle origini più disparati. Ogni gruppo sarebbe tornato al proprio pianeta d’origine, presumibilmente…o avrebbe esplorato l’Universo. Non era una cosa a cui Quasar avesse il tempo di pensare.

-Almeno sembra che non dovrò portarli io a casa. Ma che ne è dei due Cervelli terrestri ?

-Siamo qui, Quasar – senza che se ne fosse accorto, alle sue spalle c’erano ora i perduti Eterni della Terra, e a parlare (telepaticamente) per loro era un uomo che sembrava leggermente più anziano degli altri – Sono Valkin, degli Eterni Polari. Ho letto la tua mente ed ho appreso cosa ci è…accaduto.

-Mi piacerebbe restare qui e sapere cosa accidenti sia successo con i Celestiali, signor Valkin, ha ora devo proprio andare sulla Terra…

-Un attimo soltanto, giovane umano. Sul pianeta ora vi sono anche dei Devianti, e le condizioni ambientali non sono agevoli per loro…

-Sì, sì, ho capito.

Bastarono pochi secondi per radunare i Devianti e metterli in una gigantesca bolla di contenimento…sembravano troppo scossi per fare qualcosa.

-Li porterò nella Zona Quantica, Valkin…vorrei che un paio di Eterni gli facessero da guardia, e che gli altri mi aiutino a sconfiggere Maelstrom.

-Lo faremo…ma tieni in considerazione ciò che ci è accaduto. Le nostre riserve di energia cosmica sono assai scarse.

-Il mio peggior nemico è risorto ed è diventato quasi onnipotente, Valkin…una mano mi farà comodo.

 

Los Angeles, California. Makkari non era riuscito ad uscire dalla città, bloccato dagli pseudopodi di Ego; Molecola stava tentando di aprire uno squarcio nella crosta terrestre per usare il magma come arma (come suggerito da Rick), ma Ego era fuso con il terreno ed ostacola il movimento di ogni singola molecola. I Vendicatori della Costa Ovest, appena ritornati dalla loro missione, stavano facendo del loro meglio per arginare i danni. In breve, le cose non stavano andando bene.

Genis nel frattempo raggiunse l’appartamento di Rick Jones, e fu subito chiaro che si trattava dell’epicentro di qualcosa: era l’unico edificio ad essere stato attaccato da Ego, che ormai si era espanto per i tre quarti della città…una volta largo quanto Los Angeles avrebbe inghiottito tutto ciò che si trovava sopra.

-Rick, hai qualche suggerimento per farmi sopravvivere ad un corpo-a-corpo con Frost ed Ego ?

-Sì, prendi Marlo e scappa.

-…

-Ho avuto piani migliori, lo ammetto.

-Sul tetto…è Marlo !

-Bravo, stai qui ad indicarmela invece di andare a salvarla…

Genis si diresse verso Marlo, ignorando l’uomo che era di fianco a lei. Allungò le mani per afferrarla, ma l’uomo gli intrappolò il polso sinistro con una stretta d’acciaio, lanciandolo sul tetto di fianco con un solo movimento del braccio.

-Salve, Capitano. E’ la prima volta che ci incontriamo di persona, eh ?

-Frost !

-Bingo ! Una bambolina al super-eroe !

Due colpi fotonici non ebbero il minimo effetto su di lui, mentre la ginocchiata all’inguine di Marlo lo fece distrarre.

-Mi fa piacere che tu sia interessata a quell’area, cara mia, ma questo non è proprio il momento adatto…

-Marv, fai fuori questo idiota ! Ma attento a non…

Genis si scagliò contro Frost, non appena Marlo si allontanò: Frost gli prese al volo le mani e fece sbattere le Nega-Bande. A pochi centimetri dalla sua faccia, un vortice di energia effettuò lo scambio di sempre e davanti a lui ci fu Rick Jones.

-…non sottovalutarlo…oh, merda !

-Un’espressione che descrive perfettamente la tua situazione attuale, Jones.

Gli occhi di Frost si illuminarono di una luce viola ed attorno alle mani di Rick si formò dell’energia dello stesso colore, tendendogli le braccia: sbattere le Nega-Bande era davvero impossibile, adesso.

-Rick, hai già usato le Nega-Bande in passato ! Cerca di liberarti !

-Ci sto provando…ma la loro energia non è abbastanza…

-Anche se lo fosse ti consiglio di non muoverti, Jones, o ucciderò tua moglie. Ho bisogno di un attimo…per pensare.

-Non dicevi di sapere tutto ?

-Evidentemente c’erano elementi al di là della mia portata. Sapevo che i Celestiali sarebbero entrati in guerra con Ego ed ho provato ad intervenire…ma non avevo considerato la possibilità che altri facessero lo stesso.

-Chi ?

-Epoch…ma certo. La sua Coscienza Cosmica mi ha giocato. Eppure un altro elemento ha disturbato l’equazione…un elemento che si sta dirigendo sulla Terra. Ho…ho perso. Il piano A è fallito.

-Ed ora cosa hai intenzione di fare ?

L’energia attorno alle mani di Rick si dissolse; non aveva tempo per scambiarsi di posto con Genis, quindi lanciò un colpo energetico contro Frost…che lo deviò con estrema facilità. Il suo volto assunse un’espressione di grandissima concentrazione, e per un secondo sembrò di essere in una fotografia al negativo…per un istante Rick divenne vecchissimo e perse un braccio. Frost non poté lasciare la situazione in questo stato per più di un secondo, ma quando tutto fu finito Rick era stramato.

-Rick !!! Che gli hai fatto, Frost !?

-Per un attimo gli ho mostrato un’altra versione di se stesso. Peccato non averla potuta mantenere. Beh…è stato comunque divertente.

-Dove…credi di andare ?

Un leggerissimo contatto tra le Nega-Bande fece riapparire Genis, pronto alla battaglia.

-Tra dieci secondi Ego ti attaccherà ed io me ne andrò. Alla prossima volta, Capitan Marvel…al piano B.

-Andiamo, non crederai che mi faccia distrarre da…

Due grossi tentacoli spaccarono il tetto, afferrando Genis e Marlo; Frost scomparve in un bagliore viola.

-Beh, a quanto pare non sono l’unico con la maledizione di avere sempre ragione…

 

Maelstrom atterrò sulla Luna, guardando in direzione della Terra.

-Non è passato molto tempo, eppure ci sono stati molti cambiamenti durante la mia assenza. La Suprema Intelligenza Kree ora dimora su questo satellite, molti avamposti alieni che conoscevo sono scomparsi…

-Eppure la natura dei figli di questo pianeta non è mutata, a quanto sembra.

-Chi…ah, Uatu degli Osservatori ! Non ti vedo dalla mia morte, sai ? Che hai fatto nel frattempo ?

-Ho osservato.

-Non ne avevo alcun dubbio. Spero che tu non voglia sciogliere il tuo giuramento di non-interferenza per il ritorno dell’Assassino Cosmico…

-Sono dovuto intervenire per fermare un altro Assassino Cosmico, e non dimentico che le tue azioni causarono la morte di un miliardo di Osservatori…ma nonostante questo, rimango fedele al giuramento.

-Buon per te. Ora vediamo…per l’odiato Agon ! La città degli Inumani, Attilan…è scomparsa ! [1]

-Se la scomparsa della città gli ha risparmiato la tua vendetta in nome di tuo padre, Maelstrom, anche la schiavitù è una benedizione per gli Inumani.

-Non importa. Ho altre città su cui vendicarmi…

Maelstrom lasciò in pochi istanti il campo gravitazionale del satellite, per entrare in quello terrestre. Scese sulla Terra così velocemente da incendiare l’aria a causa dell’attrito: sembrò un’immensa meteora fiammeggiante, mentre si dirigeva verso l’oceano…alzando una filtre coltre di nubi quando il suo corpo incandescente entrò in contatto con l’acqua.

Persino la Fossa delle Marianne fu attraversata in pochi attimi, data la sua mole. Una volta sul fondo dell’oceano afferrò il fondo manino con le sue sole mani, ed in una dimostrazione di forza incomparabile lo sollevò.

Si mosse a passi lenti verso la città di Lemuria, abitata dai Devianti che ora fuggivano terrorizzati dalla vista di un Celestiale.

Maelstrom camminava ora tra i palazzi della città, abbattendoli anche quando li sfiorava soltanto; il danno procurato alle mura stava inondando tutta la città.

-Sono nato qui…durante l’esilio di mio padre da Attilan. Vi ricordate di me, amici d’infanzia ? Sono Maelstrom, figlio di Phaedar e Morga ! Ricordo le risa per il mio aspetto umano, che per voi era orrendo…Ora chi sta ridendo ? Mi sentite, maledetti ? CHI STA RIDENDO, ADESSO ?

Ad un suo gesto, un vortice di energia cinetica devastò ciò che restava della città. Morirono quasi duemila Devianti, mentre gli Alti Sacerdoti portavano in salvo Ghaur ed il resto del clero, e Lord Kro restava a guardare impassibile la distruzione causata da quell’essere.

Si sollevò e risalì, sfondando le mura superiori e facendo entrare ancora più acqua; entro un minuto fu al livello del mare.

-Mi sento…risollevato.

 

Sopra i cieli di Los Angeles, California. Quasar atterra in città, seguito da Nuvola e gli Eterni Polari.

-Andiamo male andiamo male andiamo male andiamo male…Valkin, sei sicuro che i tuoi non riescano a rintracciare Maelstrom ?

-Evidentemente si aspettava il nostro intervento e si è schermato alle nostre sonde mentali.

-E va bene…perlustrate l’intero pianeta, se necessario.

-E questa città ? I suoi protettori non sembrano essere in grado di…

-Ci inventeremo qualcosa…l’ultima cosa che voglio fare è lasciare carta bianca a Maelstrom. Nuvola, pensi di poter fare qualcosa contro Ego ?

-Ne dubito, purtroppo.

-Eppure nella Galassia Nera lo hai…

-Potrei effettuare un attacco simile anche qui, ma non senza devastare l’intero continente. Devo farlo ugualmente ?

-Spero proprio che non si arrivi a tanto. Andiamo a rintracciare gli altri.

Un volo di pochi secondi bastò per ritrovare Makkari, bloccato dai tentacoli di Ego; ci volle un po’ di più per liberarlo.

-Ehilà Quaze, certo che ce ne hai messo di tempo ? Qual è la situazione ?

-Andiamo male.

 

Poco dopo…

-Vediamo se ho capito bene. Stiamo combattendo un Pianeta Vivente che cerca di divorare la Terra, aiutato da un tipo che manipola la realtà, ed ora salta fuori Maelstrom con i poteri di un dio !?

-Più o meno.

-Quaze, giuro che non dirò mai più che la vita da Protettore dell’Universo è noiosa…le avventure che hai in una settimana io le ho passate in duecento anni !

-Non ho tempo per le battute, adesso…a dire la verità non ho tempo per niente. Abbiamo due minaccie di livello cosmico sulla Terra. Non possiamo sconfiggerle entrambe nello stesso momento !

-A meno che non le mettiamo l’una contro l’altra…

-Cosa vuoi dire ?

-Conosciamo tutti e due Maelstrom, è un pazzo megalomane che vuole sempre più potere; non è poi tanto diverso dagli altri pazzi megalomani che vogliono conquistare il mondo, e che entrambi abbiamo già sconfitto…è solo un po’ più furbo, tutto qua.

-La fai facile; come lo convinco a…

-Questo non lo so, ma non siamo riusciti a fare niente contro Ego. Neanche Molecola può fermarlo…Certo, potrebbe scaraventare l’intera città nel Sole, ma a parte questo…

-Mi stai dicendo che dovremmo abbandonare Los Angeles ad Ego…e chiedere aiuto a Maelstrom. Potrebbe significare la fine della città.

-Da quanto ho visto, la crescita di Ego è rallentata, invece che aumentare come avrebbe dovuto.

-Può essere collegato alla distruzione della sua massa planetaria. Rallentato…quanto ?

-Abbastanza perché non esca dai confini della città per almeno altre sei ore.

-Non posso affidarmi soltanto ai ritmi di crescita di Ego, per lasciare la città. Molecola, riesci a sentirmi ?

-Sì – rispose una voce proveniente dalle Bande Quantiche – Qui sta andando male !

-Pensi di poter creare una cupola intorno alla città ? Qualcosa che possa imprigionare Ego per qualche ora…

-Ho fatto qualcosa del genere durante l’invasione dei marziani, ma non so quanto durerà.

-Nuvola ti darà una mano. Recupera Capitan Marvel e portalo qui…ho un piano.

 

Non molto tempo dopo…

-Cosa ne pensi, Genis ?

-Io dico che è l’idea più incosciente che abbia mai sentito ! Potrebbe anche funzionare.

-Sono d’accordo, anche se non ho ben capito chi sia questo Maelstrom. Anche Rick la pensa così.

-Per fortuna non ho detto a Marlo cosa abbiamo intenzione di fare, o mi avrebbe fatto tornare sano di mente…

-Allora diamoci da fare.

Molecola alzò le braccia, concentrandosi mentalmente per manipolare gli atomi dell’aria; una cupola trasparente si materializzò lentamente, coprendo l’intera città.

-Cosa credete di fare, insulse forme di vita al carbonio ?

Ai confini della città, proprio dove terminava la massa di Ego, si formò un suo volto che emise un potente raggio energetico dagli occhi, diretto verso Molecola. Capitan Marvel intercettò l’attacco, e grazie al potere delle Nega-Bande fu in grado di gestirlo per un limitato periodo di tempo. Scaricò l’energia accumulata direttamente in Nuvola.

Makkari portò tutti all’esterno della cupola, ancora intangibile; una volta fuori, Nuvola rilasciò dalle mani del plasma che si infranse contro la cupola, solidificandola. Ego tentò di uscirne, senza alcun risultato.

-Adesso la cupola è sintonizzata con l’energia di Ego, non riuscirà ad uscirne per qualche ora – osservò Nuvola.

-Cosa gli impedisce di passare dal sottosuolo ? – chiese Genis

-La cupola si estende anche sotto la città – intervenne Molecola – Riparerò tutti i danni, se riusciremo a distruggerlo.

-Ora non ci resta che trovare Maelstrom, portarlo qui, fargli distruggere Ego e trovare un modo per fermare anche lui…

Che mi rinchiudano pure in questa gabbia,i Celestiali non oseranno mai attaccarmi in questo stato per paura di perdere tutto ciò che hanno investito in questo pianeta. La mia crescita è inarrestabile e questi virus parlanti non possono crearmi altro che fastidio. Io sono Ego, completo in tutto e per tutto...e posso aspettare

 

Nel frattempo, Maelstrom stava volando sopra i cieli degli Stati Uniti, sia per saggiare le proprie capacità che per arrivare ad una meta precisa. Un oggetto di quelle dimensioni naturalmente non poteva che allertare l’esercito. Ma localizzarlo era una cosa, fermarlo un’altra: Maelstrom stava volando accerchiato da una settantina dei più avanzati aerei da combattimento.

-Hai lavorato fin troppo bene, Frost…hai scelto un momento in cui non c’erano super-esseri pronti a fermarti. Sfortunatamente per te…e per questi americani…sono arrivato io.

Si fermò a mezz’aria, per quando potesse sembrare goffo farlo date le sue dimensioni. Attorno a lui si creò un tifone, molto più forte e localizzato di qualunque fenomeno naturale.

-E’ quasi offensivo, che solo dei mezzi primitivi come questi si oppongano a me. Non che qualunque altra cosa possa avere effetti migliori, ma…è ridicolo.

-Se vuoi essere fermato, allora così sia ! – urlò Valkin, alla guida degli Eterni persi tempo prima nello spazio.

Lo accerchiarono come uno sciame di zanzare, usando tutto il loro potere per contrastarlo…potere che come sola conseguenza aveva un leggero fastidio.

-Il guaio di essere quasi onnipotenti…non puoi trovare un avversario alla tua altezza.

Maelstrom mosse un dito, e tutti gli Eterni caddero a terra, privi dell’energia cosmica che potenzia i loro corpi. Avevano appena perso la battaglia più breve della loro vita. Maelstrom scese lentamente sulla superficie.

-Finora non ho fatto altro che sprecare questo potere che mi sono guadagnato… dev’essere stata l’euforia della rinascita. Oppure… che il Rettificatore stia cercando di resistermi ? No… è un’altra essenza quella che avverto qui dentro, molto più limitata. Credo di essere nell’Arizona, in questo momento. Non sono arrivato qui per caso, vero ? Dev’essere…

Si fermò, conscio dell’avvicinarsi dei suoi nemici: Quasar ed i suoi alleati, per la precisione.

-Maelstrom, ascoltami…

-Zitto, lacchè di Eon. Devo pensare.

 

Uno scudo di energia quantica deviò a malapena la scarica energetica rilasciata da Maelstrom.

-Molecola, non farlo atterrare ! Siamo vicini a un villaggio ! Makkari, porta quegli Eterni via di qui !

Ad un comando mentale, le molecole del terreno mutarono forma per imprigionare le gambe del Celestiale Nero…inutilmente.

Capitan Marvel utilizzò dei colpi fotonici, e Nuvola delle scariche di plasma.

-Riesce ad assorbire tutto quello che gli mandiamo contro !

-Marv, le Nega-Bande sono state create per sconfiggere i Celestiali, giusto ? [2]

-Se non mi attacca non posso fargli niente, Rick !

-Hai radunato una squadra interessante, Quasar…

L’energia si accumulò nella sua mano destra, per poi essere rilasciata in un unico colpo, dalla potenza spaventosa.

Quasar si protesse come meglio poteva, ma i suoi scudi ressero a malapena e cadde a terra. Capitan Marvel era proprio davanti alla mano di Maelstrom, durante l’attacco; assorbì parte dell’energia; Molecola fece lo stesso, ma entrambi caddero a terra.

Non appena vide che i suoi nemici erano inermi, Maelstrom centuplicò la potenza dell’attacco: si alzò un vento di 500 km orari, che avrebbe spazzato via il villaggio se Molecola non avesse alzato uno scudo intorno ad essa con le sue ultime forze.

Il vento cessò con la velocità con cui era iniziato; davanti a Maelstrom resisteva ancora Nuvola, a mezz’aria: tutti gli altri erano a terra, privi di sensi.

-Affascinante…sei un’avversaria di molto superiore alla media.

-Siamo qui per informarti della minaccia di Ego, Maelstrom. Esso è un avversario di gran lunga superiore a noi.

-Per essere una che afferma di non ricordare cosa significhi essere umana sei molto abile con le parole.

-Se non hai intenzione di collaborare ti costringerò ad ascoltarmi.

-Avanti…vediamo che sai fare.

Nuvola esplose, investendo il busto di Maelstrom con un’energia paragonabile ad un’esplosione atomica… pienamente contenuta. E pienamente ignorata.

-Tutto qui ? Questa armatura potrebbe resistere nel nucleo di una galassia.

-Sono capace di una potenza superiore a questa, se necessario.

-Senza distruggere il pianeta ? Qui le cose si fanno diverse. A me non importa se questo corpo celeste va in frantumi; non gli devo niente. Per te è lo stesso ? Sei disposta a sacrificarlo, per sconfiggere me ed Ego ?

-Io non sono terrestre. E non sono umana.

-Dimentichi che posso leggere la tua mente. Che so quanto significhi per te ritrovare la tua umanità, di quanto ti importi di questo pianeta e del ruolo che ti sei scelta…ne so molto più di te. Quindi ti ripeto: sei disposta a distruggere questo pianeta per fermarmi ?

-Io…no, non lo sono.

-E questa, mia cara, è la differenza tra un uomo e un dio. Un dio collerico, aggiungerei. Guarda.

Maelstrom allargò le braccia, e dalla sua posizione si scatenarono onde sismiche in tutte le direzioni: l’Arizona fu colpito da un terremoto abbastanza esteso da andare quasi oltre i suoi confini. Nuvola osservò il villaggio andare quasi in frantumi, in lontananza; sentì il propagarsi delle onde, il loro infrangersi su paesi e città…sentì la distruzione e le grida d’aiuto.

-Tutto questo…perché !?

-Per darti una lezione. Vuoi essere umana, Nuvola ? Beh, accomodati. Ma sappi che gli umani…soffrono.

Maelstrom rise, una risata di piacere, soddisfazione e sadismo. I suoi passi erano quasi assordanti, anche quando fu lontano chilometri.

 

Quasar riprese i sensi qualche minuto dopo, giusto in tempo per vedere un areo futuristico atterrare in mezzo al niente che era ora quella parte di Arizona. Makkari stava dando delle indicazioni per farlo atterrare nel punto giusto…più che altro per alleggerire la tensione, visto che con un aereo così avanzato era del tutto inutile.

-Che…che è successo ?

-Abbiamo perso i sensi dopo l’attacco di Maelstrom…come stai ?

-Ho il più grande mal di testa della mia vita. Che è successo qui ? Sembra ci sia stata l’Apocalisse…

-Maelstrom e Nuvola si sono scontrati, provocando un potente terremoto. Ho riparato la crosta terrestre come meglio potevo, ma…

-Chi sono quei tizi ?

-Makkari si è ripreso prima di tutti ed è andato a chiamarli; dice che sono un super-gruppo.

-Tutto a posto, Quasar ? – chiese Capitan Marvel, che si stava avvicinando.

-Lascia perdere come sto io; perché siete tutti qui, invece di combattere Maelstrom ?

-Rick pensava fosse meglio organizzarsi, invece di partire a testa bassa.

-Capisco. Sai Genis…tutto questo sembra la storia della mia vita: vago da un posto all’altro facendo da spettatore ad eventi che non comprendo, arginando i danni.

-Se ti consola, è anche la storia della mia vita.

-Cercate di rintracciare Maelstrom e di rallentarlo, mentre io incontro questi tizi…devo riprendermi un attimo prima di tornare in battaglia.

 

-Quasar, vorrei presentarti i Rangers. Credo tu conosca già Texas Twister.

-Già, eravamo insieme nei super-soldati SHIELD.

Il texano mise un braccio attorno alle spalle di Quasar, prima che fosse possibile fare altre presentazioni.

-Come va, ragazzo ? Ho saputo che eri entrato nei Vendicatori, ma non si sente parlare di te da parecchio ! Accidenti… l’unico di quella squadra ad aver fatto una carriera decente !

-Ehm…apprezzo la rimpatriata, ma abbiamo molto lavoro da fare.

-Ah ! Tutto come ai vecchi tempi…sempre il solito stakanovista, eh ? Allora, il tuo amico pié veloce ci ha detto che il gigante è un tuo vecchio nemico.

-Maelstrom, sì. E quello che sta usando è il corpo di un Celestiale.

-Ho chiesto a mio padre delle informazioni in proposito – intervenne Shooting Star – non ne aveva molte in memoria, ma quello che ci ha detto era terrificante.

-“In memoria” ?

-E’ una lunga storia.

-Scusate ma…che ci fate qui ? La base dei Rangers non era in Messico ?

-Più o meno…ma non siamo i Rangers che ricordi tu, Quasar. Ne è passata di acqua sotto i ponti.

-Sono stato io a rintracciarli, Quaze…avevo sentito parlare di loro.

-Sebbene io non sia abituato ad incontrare un uomo che ha lottato a fianco del mio antenato, più di cento anni fa.

-Cosa dovrei dire io allora, Phantom Rider ? – prese la parola l’enigmatico Karshe – Non credevo fosse ancora in vita un uomo che incontrò i Cheemuzwa così tanto tempo fa.

-Beh sì, ho avuto una vita un po’ movimentata.

-Non riesco a credere che ve ne stiate così, a parlare – era Puma a parlare – mentre un gigante inarrestabile vaga per questi antichi territori, spargendo distruzione !

-Un gigante…inarrestabile… - Quasar scacciò il pensiero – Sentite…onestamente parlando, non so cosa possiate fare contro Maelstrom. Non so neanche se posso farci io qualcosa. Ma qui intorno ci sono città e villaggi che sicuramente hanno bisogno di voi, dopo il terremoto. E ora, se volete scusarmi…devo proprio andare. In che direzione sta andando Maelstrom ?

-Ovest, verso la California.

-Calif…è troppo sperare che vada a Los Angeles ?

-No, sembra diretto verso i monti Diablo.

-No ! Quaze…sepolto sotto la montagna c’è…

-Lo so, lo so…meglio sbrigarsi, allora. Scusate gente, sarà per la prossima volta !

Quasar si alzò velocemente in volo, seguito da Makkari. Mentre i Rangers tornavano all’aereo, Texas Twister usò i suoi poteri per creare un micro-tornado che gli permise di volare dietro a Quasar, nonostante Puma gli chiedesse di tornare indietro.

 

-Mak, dimmi che Maelstrom non vuole risvegliare il Celestiale Dormiente…

-Non vedo che altro vorrebbe fare, da quelle parti. Non mi sembra il tipo da amare la natura.

-Ti rendi conto di cosa significherebbe !?

-Sì, avremmo una quarta minaccia inarrestabile tra i piedi. O meglio, saremmo sotto i piedi di una minaccia inarrestabile.

-Dannazione…ancora non capisco perché stia succedendo tutto questo. Perché tutti stanno cercando di sfruttare questa guerra tra Ego e i Celestiali ?

-Sempre che sia una vera guerra…le vie dei Celestiali sono infinite.

-Se non altro Frost è scappato, avremo una cosa in meno di cui preoccuparci.

-Tranquillo, Quaze…sarà un gioco da ragazzi. Deviamo il percorso di Maelstrom fino a LA, lui sconfigge Ego, noi sconfiggiamo lui et voilà, abbiamo vinto.

-Sempre l’ottimista del gruppo, eh ? Ci sono troppe cose che non mi tornano.

-Lasciale perdere, allora. Ci ragionerai a mente fredda, non durante una battaglia.

-Vorrei non poterci pensare. Credo di sapere come mai Maelstrom è tornato, anche se doveva essere impossibile.

-Cioè ?

-“Il gigante che non può essere fermato”. Uno dei sette che dovrò incontrare per sconfiggere la minaccia che Saygé mi ha predetto.

-Credi che sia tornato…per incontrare te ?

-O per aiutarmi a sconfiggere quella minaccia. Il punto è che…il suo ritorno non è casuale. Se lo sconfiggiamo…potrà ancora aiutarmi in questa misteriosa battaglia ?

-E se invece fosse proprio la sua sconfitta ad esserti utile ? E’ un po’ presto per pensarci, secondo me. Ti fai troppi problemi, Quaze…come sempre. Impara a rilassarti sul lavoro.

-Facile a dirsi. Troppe cose dipendono da…

-Mi sembri il tipo che ha bisogno di un amico con cui parlare, Quasar.

-Twister !? Che ci fai qui ?

-Voglio vedere cosa accade quando un tornado ed un maelstrom si scontrano…oltre ad incontrare Nuvola.

-Gli hai parlato di Nuvola ?

-Beh, una cosa tira l’altra…

-Non vedo cosa potresti fare, Twister, seriamente. Torna indietro, io non ho il tempo per occuparmi dei danni…tu sì.

-Non ho intenzione di ritirarmi prima di una battaglia, ed una mano vi farà comodo. Ho più esperienza di te, ragazzino…

-Andiamo Twister, i tempi dello SHIELD sono passati per entrambi. Qui siamo davanti ad una catastrofe imminente, non ho assolutamente il tempo per badare anche a te.

-Che c’è, entrare nel jet-set dei supereroi ti ha dato alla testa ?

-Non so chi sia stato più fortunato dei due, Twister…se io ad entrare nei Vendicatori e poi a perdere ogni parvenza di una vita normale, o tu con il tuo gruppo poco noto ma ancorato alla realtà.

-Se ti fosse interessata la vita normale, ragazzo mio, non saresti entrato nello SHIELD. E credimi, ogni tanto mi piacerebbe lasciar perdere la realtà e viaggiare nello spazio come fai tu. Senti…sei tu l’esperto di battaglie cosmiche. Sicuro che io non possa dare una mano ?

-Forse potresti…ma il tuo posto è con i Rangers, giusto ?

-Giusto. Prendete a calci quel pezzo di latta da parte mia, d’accordo ?

-Contaci, Twister.

-Mi chiamo Drew – disse sorridendo mentre cambiava rotta.

 

Date le sue dimensioni, Maelstrom era già quasi al confine con la California. Capitan Marvel, Molecola e Nuvola lo avevano appena raggiunto, anticipando di qualche chilometro la barriera creata dall’esercito nel pochissimo tempo a loro disposizione.

-Ho capito tutto. Se il Rettificatore è stato creato per mettere fine agli errori dei Celestiali, non può essere che per eliminare il Celestiale Dormiente. La religione Deviante insegna che il crimine per il quale fu esiliato qui fu la loro creazione…ma si tratta certamente di un mito. Esistono Devianti in tutti i pianeti visitati dai Celestiali, quindi fanno parte dei loro misteriosi ed innominabili piani. Quindi il Celestiale Dormiente deve aver commesso tutt’altro genere di crimine…ed io penso di sapere quale sia.

Sulla sua strada, Molecola creò un muro di quasi mille metri, manipolando la crosta terrestre. Con un grande sforzo lo trasformò in adamantio purissimo. Maelstrom vi passò attraverso, come se fosse d’aria.

-Ah ! Una precauzione davvero misera.

Toccò il muro con la sua mano gigantesca, e questi si ridusse in polvere. Scacciò via Molecola con un dito, come fosse un insetto. Fece altri due passi e poi si fermò, guardando il cielo.

-C’è qualcosa…che mi sonda. Un altro Celestiale sta venendo sulla Terra…ma non verso di me. [3]

-Nuvola…adesso ! Colpiscilo ! – la incitò Capitan Marvel, ma la ragazza restò impassibile alle spalle del gigante.

-Io…provo…paura…al pensiero di farlo. E’ illogico ma…ho paura, per la prima volta.

-Proprio in un gran bel momento…Marv, vattene via di lì ! Presto !

Un piccolo vortice di energia cinetica investì Genis, così in fretta da non dargli il tempo di assorbirlo.

-Significa che non sono al sicuro come pensavo. Devo sbrigarmi a risvegliare il Celestiale Dormiente, o saranno altri a distruggere questa terra.

Maelstrom si girò lentamente, mentre erano a terra, facendo crepitare dell’energia cosmica attorno alle mani.

-Credetemi…questa morte sarà più indolore di quella che vi avrebbe riservato Ego…

 

 

Note

Se c’erano dubbi sulla pericolosità di Maelstrom, questo numero dovrebbe averli allontanati. Frost esce di scena, senza perdere veramente e senza svelare (per ora) le sue intenzioni. Maggiori chiarificazioni le avrete durante il resto della serie Capitan Marvel, così come scoprirete cosa succede ad Epoch leggendo Quasar. Non vorrete mica scoprire tutto subito, eh ?

Alcune chiarificazioni d’obbligo: gli Uni-Cervelli provengono dal #26 di Quasar; la storia dell’Uni-Cervello terrestre e del Cubo Deviante è abbastanza complessa, e si dipana in una mezza dozzina di episodi di Quasar, ma non è essenziale per comprendere l’episodio.

Alcuni di voi si chiederanno come sia possibile che niente funzioni contro Ego, quando durante Maximum Security (che, per fortuna mia e vostra, non è in continuity) bastava Gambit a tenerlo a bada: in quel caso però Ego non era cosciente, mentre qui ha dalla sua un’esperienza di miliardi di anni !

Non mi rimane che informarvi dei due tie-in della saga: i Rangers parteciperanno indirettamente subito dopo questo loro cameo nel #8 della loro testata, mentre le azioni del Celestiale ancora anonimo saranno chiare in The Others.

Non date troppo credito a Maelstrom e alle sue congetture sul Celestiale Dormiente… accidenti, tutti questi commenti ed ancora non vi ho parlato di lui ! Beh, un’occhiata qui e a Fantastici Quattro #0 dovrebbero schiarirvi le idee !

Infine, onore al merito a rossointoccabile per la battura sulle porte girevoli, utilizzata ovviamente senza permesso.

 

 

 

[1] vedi Fantastic Force (Marvel IT)

 

[2] Come apparentemente rivelato in Capitan Marvel #9 (Marvel IT)

 

[3] Leggete “The Others” per scoprire di che si tratta !

 

 

 

CAPITAN MARVEL # 11

 

Di Dei e d’altro

Parte 4: IL NEMICO DEL MIO NEMICO

 

 

 

La mano di Maelstrom, il Celestiale Nero, sovrastava i corpi svenuti di Capitan Marvel, Molecola e Nuvola. Rick Jones osservava la scena dalla Zona Negativa, per quanto fosse possibile capire: il Celestiale era così grande che non era semplice capire subito cosa stesse facendo: a cento metri di distanza, senza alzare la testa non si vedevano nemmeno le ginocchia.

Fece appena in tempo a vedere un bagliore di energia, prima che le zone disabitate dei confini dell’Arizona lascessero il posto ad un campo stellato.

-Okay, io rinuncio ufficialmente a capirci qualcosa.

-Uhhnn…cosa…Rick, dove siamo !?

-Sei tu quello con la Coscienza Cosmica, no ? O sei troppo occupato a focalizzarla sulla donna nuda coperta solo di nuvole che Quasar ti ha affibbiato ?

-E’ una punta di gelosia quella che avverto nella tua voce ?

-Questo è l’Eon-Verso. Io sono Epoch – la voce vagamente femminile proveniva da tutte le direzioni.

-La capoccia di Quasar.

-Sei stata tu a portarci qui ?

-Sì. Nella vostra dimensione sareste morti.

-Apprezzo la differenza, grazie.

Anche Molecola e Nuvola iniziavano lentamente a riprendere conoscenza; Genis si chiese quanto potesse essere potente Maelstrom, per mettere fuori gioco così facilmente una nebulosa senziente.

-Dov’è Maelstrom adesso ?

-A due chilometri dal punto in cui avete lasciato la vostra dimensione.

-Epoch, quando ci siamo visti l’ultima volta [1] avevi detto che sarei stato io a chiedere il tuo aiuto. Ti riferivi a questo momento ?

-…Sì – la risposta non era stata data immediatamente, come le altre volte.

-Che posto è questo ? – Molecola si guardò in giro con un’espressione piena di curiosità.

-Siete nell’Eon-Verso, dimensione da me occupata al 90%. Io sono Epoch, Owen Reece.

-Ma se questa dimensione è così piccola…come mai si vedono così tante stelle ? Non dovrebbe essercene nessuna !

-Una domanda da vero scienziato, Molecola.

-Perché le dimensioni psichedeliche hanno sempre uno sfondo.

-Una risposta da vero idiota, Rick – sussurò Genis. Poi riprese a parlare con un tono di voce normale – Epoch, siete tu e Quasar gli esperti in entità cosmiche. Che possiamo fare contro Maelstrom ?

-Potete… - altra lunga pausa – Mi dispiace, ma non posso rispondervi.

Un altro bagliore trasportò tutti e tre di nuovo in Arizona. Giusto il tempo di ambientarsi di nuovo e rilevare la posizione di Maelstrom e decollarono.

-Rick, è una mia impressione o Epoch è sempre più strana ?

-Sii più specifico: più strana di un fungo cosmico onnisciente con tre occhi, di un nerd onnipotente, di una nebulosa senziente seminuda o di uno con la faccia stellata che parla con un amico in un universo negativo ?

-Più strana di un terrestre che per mascherare il proprio senso di inadeguatezza usa l’umorismo.

-Quindi esattamente come te, a parte la faccenda del “terrestre”.

-……ti odio.

-Almeno non hai ancora cercato di uccidermi.

-Non tentarmi, Rick.

 

A poche centinaia di metri, Quasar e Makkari stavano raggiungendo i propri alleati.

-Siamo partiti sulla Terra, siamo andati nella Galassia Nera, poi a Los Angeles, poi in Arizona, ora in California… Il lavoro di Protettore dell’Universo è sempre così movimentato, Quazester ?

-No. Ogni tanto è più movimentato.

-Dì un po’, com’è che ti basta incontrare Capitan Marvel un paio di giorni per diventare spiritoso, quando io ti conosco da anni e non riesco mai a farti fare una battuta ?

-Perché dare soddisfazioni a Capitan Marvel non mi dà fastidio.

-Ehi, che fine hanno fatto gli Eterni che avevi riportato sulla Terra ?

-Tutti k.o ma ancora vivi. Ho contattato Olympia, si sono offerti di riprenderli con sé e di aiutarci se la battaglia degenerasse.

-Scusa, ma la battaglia non è già degenerata !?

-Non chiedermi di capire gli Eterni. Tu sei uno di loro, dovresti dirmelo tu.

-Riesco a malapena a capire me stesso, figuriamoci Ikaris.

-Mak, potrei dire lo stesso di te e di quasi tutti quelli che conosco.

-Sì, ma io ho dovuto sopportare Ikaris per tremila anni !

Maelstrom era in vista, ormai…non che la cosa fosse un passo avanti: era visibile a chilometri di distanza. Il rumore dei suoi passi scuoteva il terreno, coprendo anche la sua potente voce. Continuava a parlare da solo, nonostante nessuno lo stesse ascoltando; era forse l’espandersi della sua mente, che superava i propri limiti precedenti?

-Una guerra tra Ego ed i Celestiali non ha senso. Ego dovrebbe essere completo in sé e per sé, come tutti i pianeti… solo i loro abitanti sono guidati dal desiderio di esplorazione e conoscenza. Invece i Celestiali non si interessano mai ai pianeti, ma ai loro abitanti. Ma dato che Ego è il proprio unico abitante…come vedranno i Celestiali la cosa ? Lo scopo dei Celestiali è l’evoluzione degli esseri viventi, ma come può un pianeta evolversi ? Ovviamente gli dei sono pazzi. Il che è sicuramente un vantaggio, per chi sa cogliere al volo le occasioni come me.

 

-Quasar, sei tornato finalmente. Non hai portato con te i Rangers ?

-Ho pensato fossero più utili altrove, Genis.

-Se lo dici tu. Ora che facciamo ? Tra poco Maelstrom arriverà al confine con la California, dove le forze militari terrestri progettano di fermarlo.

-Sarà una strage !

-Quasar, credo dovremmo usare a nostro vantaggio la situazione che Epoch ci ha donato.

-Che intendi, Molecola ?

-Maelstrom ci crede morti; non potremmo sfruttare questo a nostro vantaggio ?

-Buona idea. Molecola, credi di poter scaraventare Maelstrom nello spazio ?

-Dipende da quanto saremo veloci e dal controllo che ha del proprio potere.

-Proviamoci. Io e Makkari cercheremo di distarlo; tu scaraventalo nello spazio. Capitan Marvel, sei l’unico con una minima possibilità di coprirgli le spalle. Nuvola, io e te lo attaccheremo una volta nello spazio; spero di poterlo scaraventare nel Sole.

-D’accordo, mi sembra un buon piano.

-Non funzionerà.

-Che c’è, Rick ?

-Secondo me sa già che siete ancora vivi. Se ha il potere di un Celestiale si sarà accorto che eravate nell’Eon-verso, ed appena vi avvicinerete vi individuerà.

-Che dice ?

-Che Maelstrom sa sicuramente che siamo vivi. Cosa proponi ?

-Fate spostare tutti i militari sul suo passo, facciamolo arrivare ai monti Diablo.

-Sei impazzito !? E fargli risvegliare il Celestiale Dormiente ?

-Non mi pare che questo Maelstrom sia pappa e ciccia con i Celestiali; questo Dormiente probabilmente non vorrà farselo alleato. Da quel che ho visto ai Celestiali interessiamo quanto delle formiche ad un pic-nic.

-Cos’è un “pic-nic” ?

-Genis, non abbiamo molto tempo. Cosa propone Rick ?

-Dice che il Celestiale Dormiente si ribellerà e sconfiggerà Maelstrom.

-E questo in base a cosa lo dice ?

-Intuito, penso. Ho imparato che i suoi suggerimenti più strani sono i più sensati.

-Beh, io ho imparato a non puntare tutto sull’intuito. Proveremo lo stesso a fermarlo; se non funziona e Rick ha ragione, Maelstrom sarà fermato comunque.

-Sono d’accordo, preferisco combattere che continuare a seguirlo e basta. Meglio togliere i soldati, però.

-Perfetto; intercetterò le loro trasmissioni con le Bande Quantiche e…

-Quasar, se permetti…credo di potermene occupare in minor tempo.

-Beh…ok…

Molecola chiuse gli occhi per un attimo, e li riaprì sorridendo.

-Ecco fatto. Adesso sono a qualche chilometro di distanza.

-Però…devo dire che avere degli aiutanti fa comodo, a volte…

 

Quasar e Makkari volarono davanti a Maelstrom, cercando di attirarne l’attenzione.

-Ehi, Maely ! Non preferiresti fare una capatina ai Caraibi ?

-Mi ricordo di te. Non ti avevo già ucciso tempo fa ?

Quasar lo colpì con un gancio destro, ricoperto di un guanto alto trecento metri. Maelstrom lo indicò con un dito, e Quasar si trasformò in un raggio di luce diretto verso il cielo.

-Che gli hai fatto, bastardo mezzo-sangue Deviante !?

-Silenzio. Non mi diverti più.

Makkari cadde a terra come se pesasse centinaia di tonnellate, ed il terreno iniziò a tremare. Maelstrom si voltò, osservando Molecola ricoperto di energia cosmica.

-Ah, il semidio mancato. Fai del tuo meglio: non funzionerà.

Le molecole sotto il gigante obbedirono al loro padrone, sollevandosi verso l’alto incontrando il campo di forza personale di Maelstrom, che le annichilì. Centinaia di tonnellate di terreno si alzarono a mezz’aria, lasciando il Celestiale in piena forma.

Il mantello terrestre si squarciò, scatenando una fiammata di lava incandescente; il campo di forza bloccò anche questa.

-Patetico.

I suoi occhi si illuminarono di luce, e Molecola scomparve in un lampo di luce.

-Tocca a noi, Nuvola ! Forza !

-Io…io…provvedo a Quasar.

Anche Nuvola scomparve nel cielo. Tutti i Protettori dell’Universo erano fuori gioco, adesso.

-Uh-oh…

-Sai, inizio a non sopportarli proprio più questi tizi…

Genis volò via alla massima velocità, sperando che Maelstrom lo inseguisse; invece continuava a camminare in linea retta verso i monti Diablo.

 

Los Angeles, California. Ego occupava ormai l’80% delle strade della città, incurante dei suoi abitanti e degli eroi che tentavano inutilmente di rallentarlo. La sua materia aliena restava ancorata al terreno, di cui aveva ancora bisogno per il proprio nutrimento. L’unica eccezione era l’appartamento di Rick Jones: delle specie di rampicanti entravano attraverso il buco nel muro, fino a riformare una faccia che stava parlando con Marlo Jones.

-Quindi…vuoi divorare la Terra ?

-No, voglio assorbirla per sostituirmi a lei.

-Quindi tutti noi terrestri moriremo ?

-Sì. Il pensiero non sembra turbarti quanto i tuoi simili.

-A dire la verità sono già morta, una volta…Sei proprio sicuro di voler uccidere tutti ?

-Sì. I terrestri saranno assorbiti come tutta la materia di questo pianeta.

-Uh. E poi che hai intenzione di fare ?

-Combattere i Celestiali e Colui Che E' Sopra Tutti.

-Vuoi dire il Dalai Lama ? E perché ?

-Eoni fa, i Celestiali atterrarono sulla mia superficie. Ero il primo pianeta visitato da loro a comprendere le loro azioni, e a resistergli attivamente. Desideravo soltanto privacy, ero in pace con me stesso e non volevo evolvermi. Ma loro volevano violentare il mio essere con i loro esperimenti genetici. Li attaccai e loro...mi ferirono. Nessuno mi aveva mai ferito, prima: era la prima sensazione di dolore della mia vita. Terminarono i loro esperimenti e lasciarono la mia superficie, per non fare più ritorno. Questo evento mi mise in guardia contro tutti gli stranieri, e per questo uccisi ogni singolo essere vivente che entrasse in contatto con me.

-Forse avresti dovuto trovarti uno psicanalista per pianeti…hai covato un po’ di rancore, eh ?

-In seguito entrai in contatto con i terrestri, ed imparai ad odiarli come mai abbia mai odiato i Celestiali stessi. Seppi quanto fossero importanti gli esperimenti dei Celestiali, specialmente sulla Terra, e devisi di rovinarli per vendicarmi di entrambi. A questo scopo mandai un mio Anti-Corpo in avanscoperta, e fui contattato da Frost che mi promise un'alleanza vantaggiosa.

-Senti, posso anche capire che tu ce l’abbia con questi Celestiali, ma che ti hanno fatto i terrestri !?

-Mi hanno...umiliato.

-Sì, ma non tutti ! Non credi di dover risparmiare gli innocenti ?

-No. Sono solo agglomerati di molecole.

-Anche io ? Abbiamo parlato per ore ! Scommetto che non avevi mai parlato con nessuno senza tentare di ucciderlo.

-Sì...è vero.

-Secondo me non sei malvagio, solo incompreso. Senti, ci sono molti esseri umani che come me non vogliono farti del male… cavolo, a chi verrebbe in mente di litigare con un pianeta !? E poi che pianeta sarebbe la tua nuova Terra senza abitanti ?

-Hai...hai ragione. Forse dovrei riconsiderare le esperienze che mi hanno portato a questa guerra.

-Forse parlarne ti farebbe bene…E mentre lo fai non vuoi uccidere nessuno, vero ? Io e la Terra siamo…ehm…vecchie amiche.

-Non lo so...fatico a seguirti...

-Ti fidi di me ?

-Non puoi essere un pericolo per Ego il Pianeta Vivente.

-Allora potresti ritrarre un po’ quella tua materia ? Voglio dire, se salta fuori che non vuoi divorare il pianeta ti sarà utile, no ?

-Hai ragione...ho arrestato la mia crescita.

-Perfetto. Puoi sfogarti, adesso.

-Beh...tutto è iniziato cinque miliardi di anni fa...

 

Sulla Luna, Quasar si rialza con un mal di testa a dir poco galattico. Sotto di lui le rocce si sono sgretolate, anzi guardandosi intorno scopre di aver appena creato un nuovo cratere lunare.

“Grande…il Cratere Vaughn. Meno male che ho alzato appena in tempo un campo di forza…”

*Tutto bene ?* “disse” telepaticamente Nuvola, ai margini del cratere.

*Sono ancora vivo. Come fai ?*

*Come faccio cosa ?*

*A respirare. Hai un corpo umano dopotutto*

*Non respiro. Ma se ne avessi bisogno potrei trasformare parte di me in ossigeno. Cosa ti ha fatto Maelstrom ?*

*Mi ha spinto, in pratica. Mi ha accelerato fino alla velocità della luce…così, senza sforzo. Se non avessi deviato la mia traiettoria per finire qui, ora sarei a metà strada per Marte. Schiantarsi contro un satellite…che modo di frenare, eh ? A volte adoro questo lavoro*

*Prima di ritornare vorrei farti una domanda, Quasar. Quello che ha detto Epoch nella Galassia Nera era vero ? Mi ha scelto solo per fermare Frost ?*

*Credo di sì*

*Allora forse dovrei andarmene, se il mio compito è stato portato a termine*

*Nuvola, io sono stato nominato Protettore per fermare Maelstrom. Ma sono ancora qui*

*Maelstrom deve ancora essere fermato, infatti*

*Touché. Senti, forse non sarà un discorso da intrepido capo ma non ho tempo per tranquillizzarti. Se sei qui soltanto per portare a termine una missione e basta, puoi anche andartene. Se questo universo significa qualcosa per te, e sei pronta a morire per esso, allora torna con me sulla Terra. Mi troverai impegnato in una missione impossibile*

 

Maelstrom aveva già passato il confine della California, ed era già molto oltre la Valle della Morte. Per fortuna (o per risparmiarsi complicazioni ?) la sua traiettoria non toccava Las Vegas o qualunque altra città, grande o piccola che fosse.

Genis colpiva continuamente Maelstrom con i suoi colpi migliori, ma iniziava a stancarsi seriamente. Il gigante aveva capito che il mezzo Kree non lo avrebbe mai fermato senza un colpo Celestiale da assorbire.

-Rick, non so per quanto potrò andare avanti ! Sto quasi esaurendo le mie riserve di energia fotonica !

-Forse posso aiutarti io.

-Molecola ? Makkari ? Ma non eravate…

-Ha aumentato la mia massa di diverse tonnellate, ma l’ho fregato riducendo la mia densità. A te come sta andando, CapMarv?

-Ti ho già detto di non chiamarmi così. Puoi aiutarmi, Molecola ?

Le sue mani si illuminarono di luce bianca e le appoggiò sulle Nega-Bande, che si rigenerarono.

-Per fortuna posso ancora controllare limitatamente l’energia. Mi aveva trasformato in onde FM, ma mi sono reintegrato. Ho anche riparato il buco nel mantello che avevo fatto.

-Inizio a capire perché Quasar se lo porta dietro: a fare le pulizie è un maestro !

-Parlando di Quasar, eccolo che ritorna.

-Dove hai lasciato Nuvola, Quizar ?

-Credo non verrà. Genis, chiedi scusa a Rick da parte mia…aveva ragione, come al solito.

-Dovrei entrare in politica. Anzi…ripensandoci, proprio per questo non mi farebbero mai entrare !

-Si sta già avvicinando a Fresno…cavolo, cammina lentamente ma ha il passo talmente lungo che sta attraversando centinaia di chilometri nel giro di ore ! Sarà al Monte Diablo in poco più di mezz’ora, di questo passo !

-E non siamo riusciti a rallentarlo, Quaze.

-Di questo passo finiremo per farci ammazzare sul serio. A meno che uno di voi non abbia il numero del cercapersone di Galactus, ci conviene farlo arrivare dal Celestiale Dormiente.

-Non è pericoloso ?

-Finora Maelstrom si è limitato, e non ha attraversato nessun centro abitato.

-Causa un terremoto in Arizon e rade al suolo Lemuria…e si sta ancora limitando ?

-Maelstrom ha quasi distrutto l’Universo quando aveva un potere molto più limitato. Abbiamo visto cosa è in grado di fare con il minimo sforzo. Tanto vale contare sul Dormiente.

-Quaze, è una follia ! Maelstrom non comprende neanche il proprio potere, mentre posso assicurarti che il C.D. è parecchio più esperto !

-Da quanto mi hai detto, Makkari, il Dormiente si è ribellato ad un’intera schiera di Celestiali. Non credo si alleerà così facilmente con Maelstrom.

-Prima di tutto, non dovremmo semplificare a tal punto i Celestiali da pretendere di capire come pensino. Secondo: mettiamo che il C.D fermi Maelstrom…noi come fermiamo il C.D !?

-Mi sta venendo un’emicrania a cercare di stargli dietro…

-Io invece credo di aver capito, Rick. Lasciamogli fare quello che vuole, se è davvero l’ultima speranza che abbiamo.

-Abbiamo mezz’ora di tempo per organizzarci…

 

Alle pendici del monte Diablo, California. Venticinque minuti dopo, in una piccola e malfornita base militare.

Due agenti in uniforme S.H.I.E.L.D stanno montando di guardia.

-Secondo te perché ci hanno assegnato a questo posto, Jeff ?

-Non lo so, ma dobbiamo aver fatto qualcosa di tremendo nelle nostre vite precedenti per meritarci questo.

-Andiamo, non è poi tanto male…

-Siamo qui da due anni, Chuck. Due anni passati a fare da guardia a una montagna, per la miseria ! Non è per questo che mi sono arruolato !
-Non è proprio come quegli incarichi in cui ti danno le macchine volanti, certo, ma facciamo il nostro dovere.

-Sì, dev’essere stato un crimine terribile, per fare un lavoro così noioso insieme ad uno così noioso.

-L’agente Vasquez mi ha raccontato che c’è una leggenda su di un gigante sepolto qui sotto, per punizione.

-Ma per piacere, Chuck…non si mettono di guardia degli agenti S.H.I.E.L.D solo per una leggenda ! Io ho sentito dire che nella montagna c’è una base Skrull.

-Naah. Se fosse vero non avrebbero trasferito quasi tutti altrove, dopo la Guerra dei Mondi. Sai che dicono su quel gigante, Jeff ? Dicono che un giorno si sveglierà e sarà la fine del mondo !

-Sì, come no. Scommetto che se ci fosse la fine del mondo sarebbe a New York. Sai quanti agenti sono assegnati a New York ?

-In città qualcuno ha detto che una volta sono venuti qui i Vendicatori ed hanno visto un gigante.

-Chuck, per l’amor del cielo piantala con questa storia del gigante ! E’ tutta una…ehi, che succede ? Un terremoto ?

-No, sono più scosse…come dei passi…

-Non ricominciare con il gigante, ti prego. Sarà soltanto il solito…terremoto…californiano…oddio, quello è…

-Il fucile, Jeff ! Carica il fucile !

-Ci serviranno dei…fucili più grossi…

Un gigante in armatura blu scuro si stava avvicinando con passo lento, apparendo all’orizzonte e rivelando sempre di più la propria statura. La base fu subito messa in allarme e le armi pesanti furono caricate il più in fretta possibile, ma il gigante era proprio davanti alla montagna adesso. E parlava, anche.

-Umani…persino qui, nel luogo che per i Devianti è il più sacro al mondo. Bene bene…vediamo un po’ che faccia ha il loro dio…

Avvicinò una mano alla roccia ma un fulmine lo colpì alla schiena; tutta la zona era coperta di nuvole, che si ammassarono e si scurirono. Al fulmine ne seguì un altro, e un altro ancora. La loro potenza si decuplicava di volta in volta.

-Ah…la nebulosa senziente. Non ha imparato la lezione, sembra…

Alzò una mano, fino a toccare gli strati più bassi delle nuvole. Ne afferrò una parte e strinse il pugno, che si caricò di energie innoninabili. Abbassò il braccio e quando aprì la mano, sul palmo c’era una ragazza bionda nuda. Nuvola.

-Mi hai…strappata al resto della mia massa…

-Sei più umana di quanto pensassi, Nuvola. Sei anche altrettanto stupida.

Chiuse il pugno, da cui uscì soltanto della polvere colorata. Nuvola era ancora viva, ma la sua mente era stata separata dal resto della nebulosa. Era stato…doloroso.

-Sono qui per te, o Dormiente. Il sogno è finito !

 

Con un gesto delle braccia squarciò letteralmente in due la montagna, rivelando l’enorme porta in materiali alieni. Provò a fare lo stesso per entrare, ma la porta resistette. Allora scatenò le energie del Celestiale in raggi dalle mani, come se stesse usando la fiamma ossidrica per aprire una cassaforte. Fu sufficiente per aprire un buco da cui la sua mano potesse passare. E mise dentro la mano.

-Io ti chiamo al risveglio, Celestiale Dormiente ! Risvegliati Tiamut, il più temuto tra gli Dei dello Spazio !

La montagna fu scossa dall’interno. La porta si ridusse in frantumi, ed un gigante in armatura nera e dorata ne fuoriuscì.

Ma questo non era che un guscio vuoto, nient’altro che l’armatura di ciò che era stato Tiamut. La fiamma vitale non bruciava più al suo interno. Maelstrom gli concese parte delle proprio energie, come una sorta di defibrillatore cosmico, ma Tiamut non si muoveva.

-Ma certo…prima di imprigionarti per il tuo imperdonabile crimine, i Celestiali asportarono la tua essenza cosmica e la confinarono in una fiala. Ma da allora sei rientrato in possesso della tua mente, non è così ? Sei tornato a vivere, in passato ! Fai appello alla tua mente, Tiamut, e raggiungimi su questo piano per vendicarti !

 

Quello che Maelstrom non sapeva era che durante il suo sonno Tiamut aveva realmente sognato. La sua mente titanica aveva viaggiato per inimmaginabili piani astrali, in cerca della strada per il ritorno. Aveva trovato una realtà creata da un altro essere con un potere paragonabile al suo…Franklin Richards. La mente onirica del Celestiale Dormiente si era ricreata in quella realtà, entrando nel sogno e tentando di controllarlo. Ma quella realtà e quel Celestiale erano solo una pallida e frettolosa copia della verità. Quel Tiamut fu sconfitto e parte della sua essenza imprigionata dalla sua simile Ashema.

Ma come si può intrappolare la mente di un sogno ? Come si può mettere a freno l’immaginazione di un dio i cui sogni manipolano l’universo ? Tiamut era ora cosciente di cosa accadesse nel mondo dei non dormienti. Bastò il più piccolo barlume di veglia per reclamare la propria mente, strappando ad Ashema il frammento di coscienza che gli aveva rubato.

Una forza che non metteva piede su questa terra da più di diecimila anni si svegliò all’interno del Celestiale Dormiente.

-Tu…vivi ! Sono riuscito nel mio intento !

 

-Credi davvero che possa funzionare, Quaze ?

-Siamo ancora invisibili…grazie ai miei poteri sullo spettro elettromagnetico e a quelli di Genis sulla luce.

-Come ha fatto a non vederci, se è un Celestiale ?

-Era troppo concentrato e pieno di sé per badare a delle pulci come noi.

-Avrà davvero resuscitato il C.D ?

-Ormai non mi stupisco più di niente. Forza, è il nostro momento.

Il gruppo tornò ad essere visibile, posizionandosi a metà tra Maelstrom e Tiamut.

-Che ci fate voi qui !? Non vi ho sconfitti abbastanza duramente, forse ?

-Voglio parlare con voi due. Maelstrom, che diavolo credi di fare a risvegliare il Celestiale Dormiente ?

-Non ascoltare questo sedicente eroe, o Dormiente. Dimmi, quale crimine potrebbe mai esserti valso l’esilio dai tuoi simili ? Non credo che tu abbia tentato di sabotare i misteriosi piani degli Dei dello Spazio. Penso piuttosto che tu abbia cercato di prendere il comando della Seconda Coorte.

-Un Celestiale non ragiona così, Maely ! Mi sembra piuttosto una cosa da…te !

-Ho detto di fare silenzio, Eterno. Anche tu disprezzi queste patetiche creazioni dei tuoi simili, non è così ? Noi siamo dei, Tiamut. Questo mondo ci appartiene, poiché abbiamo creato le forme di vita che lo abitano.

-No ! Ascoltami, Celestiale Dormiente o qualunque sia il tuo nome…non stai parlando con uno dei tuoi simili, ma con una persona che in passato ha cercato di far collassare l’universo per potersi fondere con esso. I Celestiali hanno lavorato per milioni di anni sull’evoluzione, non posso credere che tu sia poi così diverso, che a te non importi niente della Terra.

-Piccolo insolente…ti dimostrerò di essere degno del potere !

Sollevò una mano carica di energia cosmica, pronto a disintegrare Quasar. Il Celestiale Dormiente afferrò il suo braccio e lo bloccò. Fissò Maelstrom con i suoi due enormi ed inumani occhi gialli.

-Che cosa…esigo una spiegazione per questo, Tiamut ! Che importanza hanno questi insetti per te ? Che importanza ha per te questa palla di fango ? Rispondimi, dannazione !

Il Celestiale Dormiente non rispose e non si mosse.

-Maelstrom, non hai capito ? Puoi anche aver rubato il potere di un Celestiale, ma per loro sei ancora meno di niente !

-Non tentare di confondermi !

-Allora secondo te perché non c’è qui una Schiera per fermarti ? Se sei davvero così pericoloso per loro, perché non ti stanno considerando ?

-Io sono importante ! Sono resuscitato infrangendo una legge cosmica, ho rubato l’onnipotenza ed ho tutta l’intenzione di distruggere i loro piani !

-Perché ? Non ne hai motivo !

 -Perché, “Capitan Marvel” ? Perché un gigante alieno mi grida continuamente nella testa di rimediare agli errori dei Celestiali, perché disprezzo infinitamente il destino che il mio essere mezzo Deviante mi ha riservato, perché voglio stringere tra le mani il cuore di questo pianeta e fargli provare lo stesso dolore che ho provato io ! Questo è un motivo abbastanza valido per te, forse !?

-Puoi essere alto quanto una montagna, ma sei un piccolo uomo che non capisce cosa sta cercando di fare, che accecato dal passato non comprende cosa sta facendo. Ora basta, Maelstrom. E’ durata abbastanza.

-No…no ! Stai cercando di confondermi, come l’ultima volta ! Io sono onnipotente !

-Anche io sono stato onnipotente, Maelstrom…e non sono riuscito a combinare niente. Certe cose è meglio lasciarle agli dei, credimi.

-La tua mente è un libro aperto per me, Owen Reece alias Molecola…

Vedo come tu rifiuti il potere perché hai sempre temuto gli altri.

Vedo Makkari che cerca di differenziarsi dagli altri Eterni perché teme di morire dentro dopo aver vissuto così a lungo.

Vedo Quasar che si assume la responsabilità del potere perché cresciuto con un senso di colpa per la separazione dei genitori.

Vedo Genis-Vell che tenta di essere all’altezza del padre perché si sente una pallida copia.

Vedo Rick Jones passare da un’avventura all’altra nel tentativo di dare un senso alla propria vita.

Posso vedere all’interno delle vostre anime ed analizzare perché siete come siete ora…pensate davvero che io non sia in grado di vedere dentro me stesso ? Pensate che non conosca ogni singolo aspetto della mia anima nera, ed i motivi per cui sono ciò che sono ? So quello che sono e lo accetto. Non ho dubbi su di me.

-Il Maelstrom che conosci è morto. Non sei altro che un insieme di ricordi confusi e di sensazioni dimenticate. Hai detto tu stesso di non credere di avere un’anima, non è così ? Allora cosa sta animando il Celestiale Nero ? Chi ha veramente il controllo, Maelstrom ?

-No…no ! Io devo sapere…io devo sapere !

Si liberò la mano ed afferrò la testa del Celestiale Dormiente, entrando in comunione con la sua mente colossale. Bastò un secondo. Lasciò la presa, portando le mani tremanti alla propria testa.

-Non avevo…compreso ! Noi non siamo…noi non siamo niente per loro, sanno a malapena della nostra presenza… abbiamo sempre pensato di vedere uno schema nelle loro azioni, ma non li abbiamo mai capiti. Pensavamo che il Celestiale Dormiente fosse stato esiliato qui…ma se fosse una sua scelta ? Cosa può esserci di così importante su questo pianeta, da giustificare una cosa del genere ? Che scopo ha il Rettificatore, se non è Tiamut l’errore da correggere ? Che utilità ha l’umanità per i Celestiali ? Perché mi hanno fatto ritornare ? Non capisco…non riesco a capire ! Vedo le loro menti e sono inafferrabili ! Qualcuno mi spieghi…qualcuno mi spieghi !

Il Celestiale Nero alzò gli occhi al cielo ed emise un raggio di luce, diretto verso lo spazio.

-No…no ! Non può finire in questo modo ! Ti prego Ens, aiutami ! Non lasciarmi morire di nuovo !

Il raggio di luce si fermò.

-Wow. Mai visto un mal di testa così.

 

Il Rettificatore era di nuovo in sé. Indicò la montagna ed il Celestiale Dormiente abbassò leggermente la testa, tornando sui suoi passi. Rientrò nella cripta della montagna e la porta si ricompose in un batter d’occhio. Anche la montagna tornò ad essere integra. Il Rettificatore si girò ed iniziò a camminare di nuovo, quando Makkari si piegò in due dal dolore tenendosi la testa. Quasar lo sorresse.

-Che succede, Mak ?

-Un’onda mentale…di potenza spaventosa. Mi ha parlato, Quasar…il Celestiale Dormiente mi ha parlato ! E’ stato solo un sussurro, ma è stato talmente forte da…da…non so se posso descriverlo a un non-Eterno.

-Che ti ha detto ?

-Ha detto…ha detto “Il giudizio non è ancora concluso”. Non capisci, Quaze ? I Celestiali non hanno ancora finito di giudicare il pianeta ! Credevamo che la Quarta Coorte ci avesse ritenuto meritevoli di continuare ad esistere…ma non è così. Hanno solo rimandato il giudizio. E un giorno…forse tra un anno, forse tra altri mille…torneranno per giudicarci, definitivamente.

-Non vorrei interrompervi, ma il Celestiale Nero sta decollando !

-Meglio seguirlo…ce la fai a volare, Mak ?

-Preferirei non provarci subito.

-Noi lo seguiamo, tu intanto pensa a Nuvola…cerca di capire se si è ripresa.

 

La piccola base militare S.H.I.E.L.D, alle pendici del monte Diablo.

-Se ne sono andati, Jeff !

-Che accidenti era !? Mi è sembrato di vedere delle persone, sulla montagna…

-Probabilmente erano super-eroi. Hai visto che roba ? C’era davvero un gigante, sotto la montagna !

-E c’è un altro gigante, in giro…

-Ti sei ricreduto su questo lavoro, Jeff ?

-Col cavolo ! Dovremo firmare centinaia di dichiarazioni, per spiegare cos’è successo ! E ci faranno restare di guardia giorno e notte, dopo questo !

-Beh…però è stato eccitante, no ?

-Chuck, chiudi il becco per una volta in vita tua.

 

-Sembra che Rick avesse ragione dopotutto, Genis.

-Già, di solito è così.

-Vorrei ricordarvi che non abbiamo ancora finito. Ego sta ancora divorando LA, se ve ne siete dimenticati !

-Credo che non sia più un grosso problema, Rick.

-E perché ?

-Scommetto che questo Celestiale Nero sta andando a fermarlo. E’ iniziato tutto a Los Angeles, giusto ? E tutto finirà a Los Angeles.

-Spero che tu abbia ragione.

-Abbiamo appena rischiato il mondo su una tua intuizione, Rick…è così difficile credere che una delle mie possa funzionare, adesso ?

-E’ proprio perché hai detto che andrà tutto bene che mi sto preoccupando !

 

Il Celestiale Nero si fermò sopra Los Angeles, come previsto. Molecola fece scomparire la cupola che aveva creato per fermare Ego…non che al momento fosse necessario. Delle migliaia di tonnellate di materiale alieno non c’era più traccia.

-Che è successo !? Dov’è finito Ego ?

-Forse ci hanno pensato i Vendicatori della Costa Ovest…

-Con tutta la pubblicità che gli hanno fatto, sarebbe anche ora che servano a qualcosa…cavolo, noi abbiamo salvato il mondo almeno tre volte oggi e non finiremo neanche al telegiornale !

-La Coscienza Cosmica funziona ancora, finalmente ! Ora che non c’è più Frost a rifletterla, so dove si trova Ego.

-Dove ?

-Davanti a casa tua.

-Stai scherzando, vero !? No certo che non scherzi, perché sarebbe divertente…

Dalla città decollò…qualcosa, in insieme confuso di sostanze organiche mai viste sul pianeta. Era ciò che restava del Pianeta Vivente. La massa informe divenne una sfera di dieci metri di diametro, con un volto quasi umano ed un tentacolo che tratteneva una giovane donna terrestre.

-Marlo !? Che c’entra adesso Marlo con Ego !?!?

-Sapevo che mi avreste rintracciato anche qui ! Posso avere solo una minima parte del mio potere, ma posso ancora sconfiggerti !

-Ego, lasciami andare ! Non avevi deciso di dimenticarli !?
-Ho cambiato idea.

-Forse hai parlato un po’ troppo con me…

Un paio di forbici di energia quantica tagliarono il tentacolo, mentre gli occhi di Ego si caricavano di energia cosmica e le mani del Celestiale si avvicinavano. Un colpo mentale deconcentrò Quasar, che non riuscì ad afferrare Marlo.

Mentre Ego usava le sue ultime energie contro il Celestiale Nero, Marlo cadeva al sicuro su di un materasso creato al volo da Molecola.

Il Celestiale Nero ignorò totalmente le energie di Ego, schiacciandolo con entrambe le mani come se fosse stato una mosca stupidamente ferma davanti a lui. Poi separò le mani, su cui erano rimasti soltanto una cinquantina di chili del Pianeta Vivente.

Sulle mani si concentrò dell’energia, ed Ego si ricompose come massa informe, che volò immediatamente nello spazio.

Il Rettificatore, ancora senza nome, scomparve nel cielo.

 

Genis portò Quasar a terra, mentre si stava ancora riprendendo; Molecola fece scendere lentamente anche Marlo a qualche chilometro dalla città.

-Allora…è finita.

-Ma cosa ha fatto il Rettificatore ? Qual era il suo ruolo in tutta questa faccenda ?

-Distruggere Ego, forse.

-O forse curarlo da quello che gli avevano fatto.

Tutti si girarono verso Marlo con una faccia indescrivibile.

-Beh…è quello che mi ha detto lui ! Magari si sono pentiti di averlo spaventato e volevano curarlo…o forse lo hanno migliorato davvero, chi lo sa…

-Marlo…come mai Ego ti aveva presa in ostaggio, e come mai si è ritirato ?

-L’ho convinto io.

-Tu !? – chiesero all’unisono Genis, Rick, Quasar e Makkari – E come ?

-Abbiamo solo…parlato. Avete mai provato a chiedergli cosa volesse, invece di combattere ?

-A dire la verità ci abbiamo provato, ma ha tentato di ucciderci.

-Merito del fascino femminile, allora !

-Non riesco a crederci…Marlo ha sconfitto Ego !!!

-Rilevo qualcosa in avvicinamento, gente… - disse Quasar guardando nelle Bande Quantiche.

-Ego ?

-No, ha una firma energetica molto diversa. Credo sia mandato dal Rettificatore.

Una piccola sfera blu scese velocemente dal cielo, fermandosi proprio di fronte al punto in cui gli eroi si erano fermati a riposarsi dopo una giornata interminabile.

-Non rilevo assolutamente niente…Molecola ?

-Non è né materia né energia, Quasar. L’unico motivo per cui non posso dirti che non esiste è che lo sto toccando.

-Che significa ? Credevo che il Rettificatore avesse terminato il suo compito…

-Andiamo gente, se c’è una cosa che ho capito oggi – Genis si avvicinò alla sfera – è  che è le risposte arrivano da sole, appena smetti di pensarci !

-Quindi dev’essere molto facile avere le risposte, per te…

-Senti Rick, un’altra parola e…

Si appoggiò alla sfera con una mano, e fu rimpiazzato da un vortice di energia. Quando si dissipò, al suo posto c’era Rick Jones…la sfera era scomparsa, e sul terreno c’era Genis-Vell. Separato fisicamente da Rick.

-Ma che…Marv !?

-Rick !?

Entrambi provarono a sbattere le proprie Nega-Bande l’una contro l’altra…senza alcun effetto.

-Beh, sembra che stavolta debba darti ragione, Marv…A volte basta non pensare al problema, e questo si risolve ! – disse Rick mentre correva ad abbracciare Marlo.

 

Mezz’ora dopo, dopo numerose strette di mano, Quasar e Molecola lasciarono Los Angeles.

-Quasar, ho le informazioni che avevi richiesto – era stata una voce proveniente dalle Bande Quantiche a parlare.

-Dimmi, Epoch. Come mai così tanto tempo ?

-Ero impegnata…una richiesta d’aiuto dell’ultimo momento. Ho scoperto una limitata documentazione su Menoch l’Assemblatore.

-Il Celestiale Rosso, quello che ha creato il Rettificatore ?

-Sì. I perduti Eterni di Crymalia l’hanno incontrato. Nei loro testi sostengono che quest’essere era noto per aver creato un altro pseudo-Celestiale, come parte di un complesso ed in parte inspiegato esperimento.

-“Pseudo”…vuoi dire che il Rettificatore non era un vero Celestiale ?

-No. Era solo un esperimento, o forse una nuova forma di vita. Del resto Maelstrom non avrebbe potuto in nessun modo sovrastare la mente di un Celestiale, come provato dalla sua disfatta.

-Epoch, sei riuscita a capire il senso di tutto questo ? Che volevano fare i Celestiali ? Abbiamo visto che tutti si sono solo intromessi…Frost, Maelstrom, Ego stesso…

-Posso soltanto dirti, Quasar, che nessuno può presumere di comprendere le motivazioni di dei e d’altri esseri simili.

 

Ai margini della Galassia Nera. Un pianeta disabitato, continuamente raggelato da forti venti. Le orme dei Celestiali sono già state cancellate. A terra giace un enorme frutto rosso, ricoperto di polvere e pronto a marcire.

Una piccola increspatura si forma sulla spessa pellicola che lo ricopre. Poi un’altra. E un’altra ancora, fino a quando non sono cinque. Qualcosa spinge disperatamente dall’interno, e dal frutto fuoriesce prima una mano e poi un braccio.

Due mani allargano il buco. Materiale organico si sparge su quel pianeta dimenticato da tutti. Dopo qualche istante è calpestato. Un uomo alto due metri e dieci, nudo eppure incurante del clima gelido, si guarda le mani ed osserva il paesaggio.

-Sono…tornato ! SONO TORNATO ! – urla al cielo stellato, quasi si aspettasse una risposta. E poi ride. Una risata di compiacimento e di sfida. Maelstrom è tornato, di nuovo integro nel corpo e nella mente.

Poco prima era un dio. Lo sarà di nuovo.

 

 

Fine ?

 

 

 

Note

Ed eccoci arrivati alla fine. Parecchie trame hanno trovato la loro conclusione, altre sono state introdotte ed altre ancora soltanto accennate. Nel corso della saga abbiamo scoperto le motivazioni di Frost, di Ego e di Maelstrom…ma quelle dei Celestiali ancora ci sfuggono. E probabilmente lo faranno per sempre. Il loro giudizio è ancora inespresso, le loro origini ancora misteriose, per non parlare delle loro enigmatiche azioni. Dopo questa lunga serie di apparizioni, gli Dei dello Spazio lasciano entrambe le serie per molto tempo. Rivedrete brevemente il Celestiale Nero ed Ego su Thor, in una sorta di epilogo di questa saga. Su Frost sapremo tutti nei prossimi numeri di Capitan Marvel, mentre Maelstrom lo rivedrete naturalmente in Quasar, che riparte idealmente da zero nel #30.

 

 

[1] Vedi il #3

 

 

 

Su Quasar #30:  Un episodio di respiro, prima della trama principale del resto della serie. Quasar e compagnia si prendono un giorno libero, e Wendell rifletterà sulla propria vita…Se non avete mai letto la serie potete tranquillamente iniziare dal prossimo numero. Come se fosse un #0. Soddisfatti o rimborsati !

 

Su Capitan Marvel #12: Rick e Genis sono stati finalmente separati, e sono liberi di vivere la propria vita… ma la loro alleanza è davvero finita ?